L’Etna potrebbe essere in fase di ricarica magmatica. Lo ha annunciato con una nota l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia di Catania all’indomani della recente attività sismica registrata sul versante sud-occidentale.

Nel dettaglio, i sismologi si riferiscono ai tre sciami sismici del mese di agosto. Il primo è quello verificatosi il 19 agosto con 70 terremoti di magnitudo compresa tra 1.0 e 3.3 che hanno interessato il versante occidentale dell’Etna, nei pressi di Adrano.

Il secondo è quello del 25 e 26 agosto caratterizzato da 23 terremoti concentrati fra Ragalna e S. Maria di Licodia. Il terzo sciame si è verificato il 26 agosto con oltre 60 scosse nella stessa zona del primo.

Tuttavia non c’è da allarmarsi. L’Ingv rassicura: “La sismicità descritta rientra tra gli eventi vulcano-tettonici tipicamente registrati all’Etna, generati da stress tettonici regionali e/o da stress locali derivanti da migrazioni del magma all’interno della crosta”. Inoltre “contestualmente al verificarsi della sismicità finora descritta, non è stata registrata alcuna variazione significativa dell’attività vulcanica ai crateri sommitali”.

Però bisogna stare comunque in campana: “in passato, studi di letteratura hanno correlato la sismicità profonda del medio versante sud-occidentale del vulcano a fasi di ricarica magmatica profonda”.

Insomma, l’Etna si starebbe preparando per una eruzione in grande stile?

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Germana Zappatore via cronacasocial.com