CALTAGIRONE – Godevano di finanziamenti da parte della Comunità Europea, a loro insaputa. Erano, infatti, in molti i proprietari di fondi agricoli sparsi in tutta la Sicilia ad aver ottenuto finanziamenti da parte della Agea (agenzia per le erogazioni in agricoltura) , senza esserne al corrente. Grazie ad un’esperta e collaudata attività i soggetti arrestati stamani, grazie alla complicità di centri di assistenza agricola (CAA) sarebbero riusciti la documentare la proprietà o l’affitto di particelle ai fini dell’erogazione di contributi agricoli. I Centri di Assistenza Agricola compiacenti, infatti, grazie all’ausilio di software che normalmente vengono utilizzati ai fini dell’espletamento del lavoro di ufficio, sarebbero riusciti a reperire particelle di terreni agricoli sulle quali non erano stati chiesti contributi di alcun genere. Si utilizzava ai fini della truffa la cosiddetta doppia autocertificazione, un sistema grazie al quale il titolare di un terreno agricolo certifica come veritiero, il diritto di terzi a goderne e quindi il diritto a richiedere sul proprio podere i finanziamenti previsti dalla normativa vigente. Peccato che in questo caso i proprietari dei fondi non ne sapessero nulla. Scatta, infatti, dalla denuncia del proprietario di un fondo che ricade nel territorio del calatino, l’operazione denominata “Terra bruciata” che ha visto trarre in arresto tredici persone con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla illecita percezione di aiuti comunitari in agricoltura. Fra gli arrestati i responsabili di tre Centri di Assistenza Agricola, che hanno omesso di eseguire i controlli sulle domande presentate, con l’aggravante di aver attestato falsamente la regolarità delle stesse. Un ruolo fondamentale in questa rete criminale l’avevano alcuni giovani che in cambio di 1000€ acconsentivano a far utilizzare i propri documenti e la propria anagrafica per presentare le domande di finanziamento. Gli stessi, una volta in possesso del denaro da parte dell’ente finanziatore, rigiravano tramite bonifico la parte rimanente agli organizzatori. La presunta attività illecita che si perpetrava su quasi 1500 ettari di terreno aveva fruttato già oltre il milione e mezzo di euro, somma utilizzata dagli organizzatori per l’acquisto di altri terreni agricoli e di mezzi, oggi sequestrati dalle autorità giudiziarie. Durante la conferenza stampa svoltasi presso i locali della Procura della Repubblica di Caltagirone alla presenza del Procuratore della Repubblica facente funzione Francesco Puleio, del Sostituto Procuratore Ilaria Corda, del Comandante della Finanza di Caltagirone Michele Solazzo e del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Roberto Manna, è emerso come le particelle utilizzate ai fini della truffa ricadevano non solo sul territorio del calatino ma anche nei comuni di Butera (CL) Gela (CL) Termini Imerese (PA) e Trapani. Una particella era niente meno che in proprietà all’aeroporto di Trapani Birgi. Al fine di mascherare la propria attività, gli indagati erano soliti annualmente trasferire attraverso cessioni incrociate, i fondi agricoli. Al fine di rendere più agevole quest’attività venivano aperte o chiuse numerose imprese agricole tutte sottoposte a sequestro. Per aver acconsentito di utilizzare i propri documenti e la propria anagrafica, sono 28 gli indagati per favoreggiamento ai reati di cui sopra. Le indagini al momento non sono chiuse, il comandante della Finanza di Caltagirone, infatti, non esclude ulteriori approfondimenti.  

 

FONTEhttp://catania.livesicilia.it/2014/05/20/i-segreti-e-i-meccanismi-della-truffa-tra-i-terreni-anche-uno-dellaeroporto-di-trapani_293618/  

 

Foto @ http://catania.livesicilia.it/2014/05/20/operazione-terra-bruciata-i-volti-dei-13-arrestati_293599/#gpt  

 

ALESSANDRO PENNINO

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AURELIO FARANDA
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ETTORE VENTURA

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FILIPPO PENNINO

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GIANCARLO SCOLLO

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GIOVANNI MORELLO

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GIUSEPPE AMORE

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GIUSEPPE SCOLLO

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GRAZIA GIUDICE

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JULIAN COLOIANU

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ROSALBA MONTALTO

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SALVATORE PENNINO

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SEBASTIANO FISICARO

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Caltagirone, truffa ai danni dell’Unione Europea – 13 arresti e sequestri per oltre un milione di euro

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catania, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Caltagirone, dott. Salvatore Acquilino, su richiesta del Procuratore della Repubblica, dott. Francesco Puleio, e dal Sostituto Procuratore, dott.ssa Ilaria Corda, hanno tratto in arresto 13 soggetti (8 in carcere e 5 ai domiciliari) per associazione a delinquere finalizzata alla illecita percezione di aiuti comunitari all’agricoltura.

Nel complesso sono state denunciate 29 persone, tra cui interi nuclei familiari che, negli anni dal 2008 al 2013, hanno percepito indebitamente oltre 1.500.000 euro di contributi.

Tra gli arrestati, i responsabili di 3 Centri di Assistenza Agricola (CAA) che hanno omesso di eseguire i previsti controlli sulle domande presentate, attestandone falsamente la regolarità e contribuendo alla commissione delle frodi da parte dei percettori.

In dettaglio, le indagini condotte dai finanzieri della Compagnia di Caltagirone, durate circa un anno, hanno preso avvio dalla denuncia presentata dal proprietario di un terreno che, rivoltosi a un Centro di Assistenza Agricola per presentare la domanda di aiuti per l’agricoltura, aveva scoperto che il suo fondo era già stato destinatario di incentivi.

Le attività investigative delle Fiamme Gialle calatine si sono concentrate sul controllo di centinaia di fascicoli aziendali e hanno consentito di evidenziare la presenza di un gruppo affaristico-criminale ben organizzato, che si avvaleva di una fitta rete di complicità di operatori dei Centri di Assistenza Agricola al fine di  beneficiare dei contributi. Gli indagati, infatti, interrogavano le banche-dati dei CAA per individuare le particelle catastali dei terreni non ancora utilizzati per l’ottenimento degli aiuti. Acquisite le informazioni necessarie, riproducevano fittizi contratti di affitto e/o di comodato con soggetti del tutto ignari e, in taluni casi, addirittura deceduti, intestandoli a persone compiacenti. I Responsabili dell’organizzazione, infatti, reclutavano individui (tutti indagati) che, dietro correspettivo di 1.000 euro circa, consegnavano copia dei propri documenti di riconoscimento necessari per le istanze di accesso ai finanziamenti.

Tra le particelle utilizzate, oltre a quelle di privati cittadini, anche quelle di proprietà del Demanio della Regione Siciliana e di numerosi Enti locali, tra cui il Comune di Butera (CL), Caltagirone (CT), Gela (CL), Termini Imerese (PA) e Trapani (TP), che, ovviamente, non avevano mai concesso l’uso di tali fondi agricoli.

Al fine di mascherare la frode, inoltre, i terreni venivano trasferiti di anno in anno da un indagato all’altro, attraverso cessioni incrociate, in modo da non far risultare lo stesso beneficiario per il medesimo fondo agricolo. Ancora, sono state costituite ad hoc decine di imprese agricole che hanno gestito “cartolarmente”, per ogni annualità (campagna agricola), oltre 1.500 ettari di terreno.

I NOMI: In carcere: Giuseppe Attilio Amore, Sebastiano Fisicaro, Giovanni Morello, Ettore Ventura, Aurelio Faranda, Alessandro Pennino, Filippo Pennino e Iulian Coloianu. Ai domiciliari Rossella Montalto, Giudice Grazia, Salvatore Pennino, Giuseppe Scollo, Giancarlo Scollo.

FONTEhttp://catania.livesicilia.it/2014/05/20/caltagirone-scoperta-truffa-ai-danni-dellunione-europea-13-arresti-e-sequestri-per-oltre-un-milione-di-euro_293545/