di Tony Zermo

La Regione siciliana ha in questo momento, tra gli altri, due grossi problemi: i rifiuti e il Piano energetico. Per i rifiuti la maggioranza (se così si può chiamare) sta definendo un disegno di legge. Contestualmente il Pd ha presentato un altro disegno di legge. Tra un disegno di legge e l’altro la gente rischia di soffocare nelle immondizie. La questione è semplice e diabolicamente complessa: i netturbini non ricevono lo stipendio e non lavorano; gli utenti non pagano il servizio, sia perché non c’è servizio e sia perché le bollette sono troppo alte.

La Regione ha già sborsato oltre 200 milioni, è stufa di pagare e accusa i sindaci di fare resistenza passiva, ma loro replicano di non avere soldi in cassa. Un guazzabuglio che non finisce più. I siciliani si attendono solo che vengano rimosse al più presto i nauseanti cumuli di spazzatura che insozzano le strade. Qui ci vuole una decisione draconiana: la Regione stringa la cinghia e paghi perché una Sicilia così è impresentabile, poi affidi il servizio ai sindaci abolendo i mefitici Ato (per quelli virtuosi se ne può discutere). Nel frattempo gradiremmo che anche la magistratura e i prefetti si muovessero. E’ il momento di prendere delle decisioni anche sul Piano energetico. Che succede adesso dopo la bocciatura del Tar? Ci sono migliaia di richieste inevase. E’ possibile fare un po’ di chiarezza?

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