Nonostante le rassicurazioni di rito, come avevamo ampiamente previsto, la nuova tariffazione favorisce pochi e penalizza (fortemente) le famiglie. 

Qualche settimana fa, rispettando (dicono) il «principio comunitario del “chi consuma paga”» (così scrivono in bolletta!), l’Assemblea dei Soci Acoset ha preso atto e ratificato la deliberazione del Cda, datata 30 settembre 2013 (leggi), con cui si sceglieva di di abolire il canone fisso trimestrale (c.d. “minimo impegnato”) e di ripartire i costi di mantenimento della rete (a questo dovrebbe servire il canone) in proporzione ai metri cubi di acqua consumata, rimodulando di fatto le tariffe.
Motivazione vera? Da un prospetto sul rapporto consumi/ricavi emergeva “una diminuzione dei ricavi totali pari a Euro 4.057.038,82 (Euro 14.171.174,56 meno 10.114.135,74)”. Ritenendo “che tali minori ricavi dovranno essere compensati dall’aumento delle tariffe nelle diverse fasce di consumo per mantenere il vincolo dell’isoricavo” (leggi)
, veniva adottata (con applicazione a partire dal I trimestre 2014), la seguente tariffazione (a destra le vecchie tariffe):

                         NUOVE TARIFFE                                               VECCHIE TARIFFE

  • Tariffa base (fino a 23 m3): Euro 0,72/m3   /    Minimo impegnato (fino a 30 m3: Euro 15,50]
  • I fascia (da 23 a 46 m3): Euro 1,29/m3          /     I fascia (da 31 a 45 m3): Euro 0,92/m3    
  • II fascia (da 46 a 60 m3): Euro 1,73 /m3       /     II fascia (da 46 a 60 m3): Euro 1,23/m3
  • III fascia (oltre 60 m3): Euro 2,59/m3          /     III fascia (oltre 60 m3): Euro 1, 84/m3

Fin qui, che dire? E’ evidente un aumento della tariffazione ma pagare l’acqua a consumo potrebbe anche essere considerato un principio corretto. 

E’ naturale però pensare che l’Acoset, disponendo dei dati di consumo per ciascuna utenza, abbia per tempo potuto prevedere se, con la nuova tariffazione, a parità di consumi, potesse verificarsi un aumento delle entrate.
In passato c’erano stati diversi tentativi, tutti andati a vuoto, di aumentare il costo per metro cubo di acqua e/o il canone. La proposta di eliminare il canone doveva, dunque, perlomeno insospettire.

Noi, malpensanti fino a prova contraria, avevamo scritto di “penalizzazione sostanziale per le famiglie” (leggi). Il sospetto era che, abbassando la soglia della fascia più economica (a 23 m3), un gran numero di utenti potessero superarla. Superata tale soglia, si paga, passando da una fascia all’altra, sempre di più. Chi avrebbe risparmiato allora? Esclusivamente i single ed i non residenti.

Avevamo richiesto chiarimenti a chi rappresenta Adrano in seno al Cda Acoset. Non è arrivato nulla… O meglio, qualcosa è arrivata: si tratta delle bollette in riferimento al I trimestre 2014, che confermano i nostri sospetti.
Di seguito due bollette recapitate in questi giorni, confrontate con le precedenti delle stesse utenze, calcolate con la vecchia tariffazione. Nel primo caso si fa riferimento ad un’utenza di non residenti, nel secondo ad un nucleo familiare “tipo”. Lasciamo a voi ogni commento.


acoset non residenti

acoset famiglia

Cui prodest? Chi beneficerà di questi (assai probabili) maggiori introiti? Serviranno forse per pagare l’incarico di Direttore Generale, creato ad hoc qualche anno fa?
Nell’attesa di comprendere come il rappresentante adranita si sia espresso circa la sopra esposta “rimodulazione” delle tariffe, i cittadini di Adrano, sentitamente, ringraziano.

ObBiettivo Adrano

AGGIORNAMENTO DEL 16.03
Abbiamo lanciato l’hashtag #GrazieAcoset, con il quale speriamo di raccogliere le bollette degli utenti e di inviarle poi al Sindaco ed all’Acoset come ringraziamento. Continuiamo ad attendere che i nostri rappresentanti in seno al Cda Acoset vengano a spiegare come si sono espressi circa la rimodulazione delle tariffe. 
Per visionare le bollette inviateci dai nostri lettori, clicca QUI.
Puoi inviarci la tua bolletta attraverso il nostro indirizzo e-mail ([email protected]) o facebook.