E’ tornato protagonista. L’Etna ieri sera ha dato chiari segni di risveglio, anche se già da martedì “la pancia del vulcano aveva iniziato a ribollire”. Il letargo è durato poche settimane. La fine del’attività stromboliana ed effusiva al Nuovo Cratere di Sud-Est era stata fissata dall’Ingv intorno al 7 aprile 2014. I sistemi di monitoraggio dell’Istituto di piazza Roma non avevano osservato alcuna “attività eruttiva sull’Etna fino alle prime ore del 22 aprile- così recita il bollettino di questa mattina –  quando ha ripreso una sporadica e debolissima attività stromboliana al medesimo NSEC”.

Un’attività, però, sporadica e ad “intermittenza e su un livello estremamente modesto”. Invece, come detto, martedì c’è stata un’intensificazione: alcune esplosioni hanno lanciato materiale piroclastico incandescente oltre l’orlo craterico sugli alti versanti sud-orientale e meridionale del cono. “Nessuna emissione di lava, però – dicono gli esperti – sono avvenuti alcuni piccoli crolli dall’instabile versante orientale del cono del Nuovo Cratere di Sud Est. Uno per la precisone alle  07:33 del 29 aprile.

“Ieri sera – si legge ancora nel bollettino Ingv – la frequenza  delle esplosioni stromboliane hanno mostrato un leggero aumento. Si è osservato inoltre un aumento del degassamento dal Cratere di Nord-Est, a volte ad una temperatura leggermente elevata. L’ampiezza, infine, del tremore vulcanico non mostra variazioni significative, ma continuano le oscillazioni del tipo “tremore a bande” (“banded tremor”) “riconducibile – spiegano dalla sala operativa – all’attività idrotermale iniziata dopo la fine dell’attività eruttiva”.

FONTEhttp://catania.livesicilia.it/2014/05/01/etna-timido-risveglio-in-aumento-attivita-stromboliana_291054/