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Così com’è l’operazione Mare Nostrum non può andare avanti. Noi siamo assolutamente certi di avere fatto il bene e siamo altrettanto certi che così non si può andare avanti perché questo mare Mediterraneo è una frontiera europea e noi salviamo le vite di chi vuole venire in Europa non di chi vuole andare a Pozzallo, Augusta o Porto Empedocle”. Queste le parole del ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che è a Catania per presiedere a Villa Letizia, residenza del prefetto, un incontro con i prefetti, i questori e i sindaci della Sicilia.

Il vertice è stato convocato in seguito all’inasprirsi dell’emergenza immigrazione nel Canale di Siciliache sta provocando il collasso dei centri d’accoglienza dell’Isola, per fare il punto con i sindaci e prefetti interessati sulla situazione dei flussi migratori e del sistema di accoglienza dei migranti.

“Noi salviamo le vite di chi vuole andare in Europa. O l’Europa si fa carico di un’operazione di ‘search and rescue’, di ricerca dei possibili naufraghi, di salvezza e di intervento umanitario lì sul Mediterraneo oppure la mia proposta sarà quella di non proseguire l’operazione Mare nostrum. E’ un’operazione che deve essere curata in prima persona dall’Unione europea. E’ in tema di emergenza umanitaria le organizzazioni internazionali, la comunità internazionale tutti coloro i quali hanno creato la instabilità in Libia mandando a casa il regime di Gheddafi, sul quale non esprimo giudizi, ma l’esito finale dopo alcuni anni è l’instabilità di quel Paese”.

L’instabilità della Libia provoca un conto e cioè che dal Corno d’Africa vanno tutti ad imbarcarsi da lì e quel conto non lo può pagare la sola Italia e in particolare la Sicilia. Questo deve essere molto chiaro e io sono convinto che nelle sedi internazionali – ha aggiunto Alfano –  sia giunto il momento di rendersi conto che da quelle parti c’è un’emergenza umanitaria e a quell’emergenza non può rispondere un solo Paese. Questo è l’esito di un lavoro che si è sviluppato in queste ore qui a Catania. Questo lavoro si replicherà: faremo, infatti, riunioni periodiche per affrontare il tema dell’emergenza migratoria”.

Il ministro dell’Interno è poi tornato a parlare di Frontex: “Quando io dico che è l’Europa a doversi far carico dell’operazione di ’search and rescue’ nel Mediterraneo io intendo dire esattamente questo, cioè una agenzia europea che si faccia carico di questa operazione.E allora, visto che si avvia la nuova commissione, il nuovo parlamento questi devono stabilire in sede di attribuzione dei budget di fare un investimento sulla protezione della frontiera, su Frontex. Se lo faranno, noi saremo i primi a sostenerlo, anzi saremo portatori di questa posizione in Europa. Se non lo faranno dovremo prendere atto che così com’é l’Europa non intende occuparsi, al di la della buona volontà della commissaria Maelstrom, della buona volontà’a parole di tanti protagonisti, ma non intende mettere tutta la propria forza nel Mediterraneo. E se così farà non può chiedere all’Italia di caricarsi tutto questo peso, così come l’Italia non può chiede alla Sicilia di caricarsi tutto il peso’”.

All’incontro a Villa Letizia, residenza del prefetto di Catania hanno preso parte, tra gli altri, il sindaco etneo Enzo Bianco, il primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando, il sindaco di Pozzallo Luigi Ammatuna, il sottosegretario all’Agricoltura Giuseppe Castiglione.

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