Ennesima gaffe dei “nostri” rappresentanti

 

Una clamorosa notizia ha scosso ieri gli ambienti politici adraniti. Tre consiglieri comunali di Adrano dovranno lasciare il Consiglio con 4 mesi di anticipo rispetto alla scadenza naturale della consiliatura. Si tratta dei consiglieri del  partito democratico, Adele Trovato e Pietro Mavica, e uno del gruppo consiliare “Impegno e Territorio”, Pietro Scalisi. I tre sono stati dichiarati decaduti perché non hanno presentato nei termini previsti la dichiarazione sul loro stato patrimoniale. Non si ricordano precedenti del genere con provvedimenti cosi drastici nei confronti di consiglieri distratti in materia di presentazione in municipio del loro stato patrimoniale. Adele Trovato, Pietro Mavica e Pietro Scalisi lasciano il consiglio per una leggerezza, per un ritardo di 24 ore. Dovevano infatti presentare in Comune la dichiarazione dei redditi entro il 6 dicembre scorso (data di scadenza dei 30 giorni della diffida che aveva inviato loro il direttore generale del Comune), ma la dichiarazione è stata presentata il 7 e la decadenza è stata automatica. Ora la palla passa alla carta bollata per gli annunciati  ricorsi. Nella seduta di ieri del Consiglio Comunale, il presidente Brio si è limitato ad aprire il consiglio solo per comunicare la decadenza dei tre consiglieri. Il consiglio per tornare nel pieno delle sue funzioni dovrà adesso procedere alla surroga dei nuovi consiglieri. Nel Pd i due nuovi consiglieri saranno Pino Lo Re e Agatino Scardina, a Scalisi subentrerà invece Giuseppe Santangelo.


Le reazioni. Di seguito la replica di Adele Trovato. “Mi pare gravissima, quanto preoccupante, la misura che è stata presa nei miei confronti e degli altri due consiglieri. Non mi è chiara la faccenda sul piano della legittimità e non entro nel merito, ma di certo fare decadere 3 consiglieri è un atto grave. L’espressione della sovranità dei cittadini della comunità che ha investito Noi e non altri a rappresentarli ha un’importanza quasi sacrale, ed è figlia di quel patto sociale di cittadinanza scolpito nell’art. 1 della nostra Carta. Ricorrere nelle sedi competenti sarà un’atto necessario ed immediato, per far luce su una vicenda che mi sembra figlia di una regia politica nemmeno tanto occulta“.
Dopo quest’ultima “opera buffa” del nostro consiglio comunale, e per non far dimenticare le altre “imprese” a cui abbiamo dovuto assistere in questi anni, ObBiettivo Adrano vi presenta “la classifica”: le sette cose che un consigliere comunale dovrebbe evitare di fare. Non ne avete abbastanza??
fonte: Tva