Come preannunciato, la Simco ha sbarrato i cancelli ai netturbini: niente raccolta spazzatura da ieri in diciotto Comuni dell’Ato3. Il consorzio continua nel braccio di ferro con la Regione ed ha avviato la procedura di licenziamento dei 524 lavoratori.

Ad Adrano ieri non si è svolta la raccolta dei rifiuti. Gli operatori ecologici hanno trovato sbarrati i cancelli del cantiere di contrada Roccazzello e non hanno quindi potuto utilizzare i mezzi, rimasti nel piazzale del cantiere.
La stessa scena si è materializzata in quasi tutti gli altri cantieri dell’Ato3 (esclusi Misterbianco e Motta Sant’Anastasia, dove opera la Oikos), realizzando, di fatto, il momento di maggiore difficoltà di questi ultimi anni sul fronte rifiuti. Le ragioni del blocco sono da ricercarsi nella decisione, assunta dal consorzio Simco, di bloccare la raccolta in tutti i Comuni. Ecco concretizzarsi dunque il rischio di una nuova emergenza rifiuti, a cui si aggiunge l’incertezza per il futuro dei lavoratori.

Nemmeno il tentativo in extremis dell’assessore Nicolò Marino, che aveva convocato i vertici delle quattro ditte interessate (Dusty, Gesenu, Mosema e Oikos), ha evitato l’irreparabile. D’altronde la Simco vanta un credito di ben 25 milioni di euro, maturati sino allo scorso anno, a cui vanno aggiunti i 5 riferiti a questi primi mesi del 2013. La Regione non potrà che anticiparne una parte, che potrebbe bastare a far ripartire la complessa macchina organizzativa. Ma servono giorni, ha fatto capire l’assessore, per reperire le somme necessarie.
La Simco, nel contempo, come sopra accennato, ha avviato la procedura di licenziamento collettiva per gli oltre 500 lavoratori che espletano il servizio. Una situazione che rischia di rendere inutili le decisioni assunte dai consigli comunali, come quello di Adrano, che qualche settimana fa aveva approvato il piano di rientro dei debiti accumulati nel periodo 2004-2010.

A vuoto anche il tentativo di mediazione di Angelo Liggeri, commissario liquidatore dell’Ato3: all’appuntamento si sono presentati solo amministratori e sindacati, oltre ai Carabinieri del comando provinciale di Catania, che hanno sequestrato atti e documenti relativi alle denunce inoltrate dall’Ato per interruzione di pubblico servizio.

Attendiamo quindi, con la minaccia dell’ennesima emergenza che pende sulle nostre teste e che ci mantiene schiavi di una situazione grottesca.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 15.00
Il sindaco di Paternò, Mauro Mangano, non è voluto rimanere con le mani in mano e si è recato a Palermo, presso l’assessorato guidato da Marino, con la proposta di subentrare “immediatamente alla Simco”, prendendo “in mano la macchina”. “Comprendo – ha aggiunto Mangano intervistato da LiveSicilia – che la mia proposta non è semplice dal punto di vista normativo ma si deve capire che siamo in emergenza e dobbiamo intervenire subito. In assessorato porterò il Piano di rientro che abbiamo deliberato in consiglio: lo faccio in prima persona, non voglio intermediazioni”. Il primo cittadino paternese ha anche informato l’Asp della situazione che si registra per le strade della città: “Assieme al sindaco di Santa Maria di Licodia, Mastroianni, abbiamo chiesto che nella giornata di domani venga inviato un ufficiale sanitario per spiegare com’è la situazione igienico-sanitaria del territorio”.
In mattinata, la Regione, con una lettera della Direzione generale dell’assessorato regionale all’Energia, inviata all’Ato3, ai Comuni soci ed alla prefettura di Catania, ha fatto sapere di non potere inviare alcuna anticipazione di fondi all’Ato3 perché il liquidatore della società “continua pervicacemente a trasmettere documentazione che non si attiene minimamente ai requisiti indispensabili” previsti da una circolare emanata il 10 novembre del 2012.
Dopo il prevedibile quanto inutile botta e risposta sull’argomento, l’atteso incontro in Prefettura tra Simeto Ambiente, Simco, Sindacati e Prefetto, svoltosi nel pomeriggio, si è concluso con un nulla di fatto. Tutto rinviato al pomeriggio di domani, alla presenza di un rappresentante della Regione, probabilmente lo stesso assessore Marino. Raccolta dunque ferma per il terzo giorno di fila.
 

fonti: TVA / LiveSiciliaCatania