Un cancello costruito per preservare la dignità del luogo“. Queste le parole di Padre Giovanni Turrisi (foto a lato), parroco della Parrocchia Santa Maria degli Angeli di Adrano, in merito al cancello fatto costruire per delimitare l’ingresso della Chiesa.
In un’epoca di profonda crisi dei valori, sono tanti i giovani che cercano rifugio nell’alcool e negli stupefacenti. Spesso anche la rissa è un modo per emergere nel gruppo, per farsi vedere forti… Tutti elementi che caratterizzano il cosiddetto “disagio giovanile”, protagonista assoluto negli spazi antistanti la Chiesa dei Cappuccini di Adrano. Sono state molte le segnalazioni in questi mesi ed abbiamo quindi deciso di incontrare Padre Giovanni, per capire meglio come potrebbe essere affrontata la questione.
Tutte le domeniche, ci racconta, nonostante la presenza del cancello, ci si ritrova davanti allo stesso, triste, spettacolo: bottiglie di alcolici e super-alcoolici, bicchieri di plastica, lattine e rifiuti di ogni genere (tralasciamo i particolari) devono essere celermente spazzati via dal piazzale prima che inizi la celebrazione affinchè sia conservata “la dignità del luogo“. I ragazzi che frequentano la parrocchia ci hanno anche segnalato uno spazio (vedi foto a lato), nei pressi del portone principale, che prima della costruzione del cancello veniva da molti utilizzato per soddisfare i propri bisogni fisiologici. L’acido delle maleodoranti urine ha letteralmente bucato la porta vicina… Porta di una sala utilizzata spesso per incontri e riunioni (vedi il particolare nelle due foto successive).
Il cancello adesso permette che i rifiuti non vengano più lasciati nei pressi dell’ingresso della chiesa o del vicino albero ma spesso si verifica che qualcuno getti al di là della cancellata persino bottiglie di vetro che, andando a colpire il portone dell’edificio, si riducono in frantumi. Padre Giovanni ci ha anche raccontato di continui schiamazzi, soprattutto durante la messa serale della domenica che, una volta, lo hanno addirittura costretto ad interrompere la celebrazione e ad uscire fuori per “chiedere gentilmente di far piano“.
Cosa servirebbe per cambiare le cose? In primis interventi elementari. Cestini dei rifiuti e l’illuminazione della piazza. Quando la sera il vicino campo di calcetto chiude, si piomba infatti nel buio più pesto. Interventi richiesti più volte all’amministrazione e per i quali l’assessore competente si era impegnato in prima persona più di un anno fa. Purtroppo si è trattato, ancora una volta, di PROMESSE NON MANTENUTE, dimenticandosi di fatto della salvaguardia di una piazza in cui regna l’inciviltà. Essenziale sarebbe anche un maggiore controllo da parte delle Forze dell’Ordine, se si pensa che anche il proprietario del vicino distributore di benzina ha dovuto installare un circuito di videosorveglianza per evitare spiacevoli episodi, con protagonisti dei giovanissimi, negli spazi vicini al campetto di calcio.
Il problema del disagio giovanile meriterebbe, invece, un serio intervento di tutte le forze sociali presenti nel territorio. Un intervento che deve partire dalla famiglia ed arrivare alle comunità religiose ed ai servizi sociali.
In un tale contesto di degrado, ObBiettivo Adrano porterà avanti quest’ennesima battaglia: ridare dignità al piazzale antistante la chiesa S. Maria degli Angeli.
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