Un collegamento telefonico diretto tra la sala operativa della Polizia di Catania e i Pronto Soccorso dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro, dell’Azienda ospedaliera Garibaldi e dell’Azienda ospedaliera Universitaria Policlinico-Vittorio Emanuele.

Un progetto, in via sperimentale, che favorirà l’intervento immediato della polizia, oltre alla trasmissione telematica delle cartelle cliniche, soprattutto nei casi dei pazienti che si presentano al pronto soccorso, perché vittime di violenza o di episodi poco chiari.

“Si tratta di un nuovo modello sperimentale che non richiede una postazione sistematica con dispendio di risorse umane, ma con unpunto telefonico dedicato in ogni Pronto Soccorso e con una trasmissione sistematica, ad indirizzi di posta elettronica dedicata, di tutti i referti medici di cui i sanitari riconoscono la necessità di un approfondimento investigativo.

La nuova rete di comunicazione tra gli ospedali e gli organi di polizia che sarà attivata nei Pronto Soccorso dell’area metropolitana di Catania, è un progetto dell’Assessorato regionale della Salute per garantire maggiore sicurezza nei pronto soccorso ospedalieri.

“Un progetto importante – ha aggiunto l’assessore regionale alla Sanità – perché favorisce l’emersione di un fenomeno che spesso viene sottaciuto da parte di chi si reca al pronto soccorso già in confusione di disagio. La stessa trasmissione del referto medico può aiutare, ad esempio, a fare emergere episodi di violenza spesso fondi,agi tra le pareti domestiche. Per questo auspichiamo – ha concluso Borsellino – la possibile trasferibilità di questo modello operativo anche in altri contesti territoriali”.

Per la Polizia si tratta di un nuovo strumento d’azione che consentirà l’immediato intervento delle Volanti nei casi in cui i pazienti trascendono in atti d’intemperanza e violenza nei confronti di medici e paramedici.

Negli ultimi tempi, negli ospedali catanesi si sono registrati casi di aggressioni a infermieri e operatori sanitari. Alla luce di questi episodi, le organizzazioni sindacali hanno espresso la loro apprensione per l’incolumità degli operatori sanitari che lavorano nelle strutture d’emergenza e che hanno il primo contatto con i pazienti.

“E’ un atto dovuto – ha detto il Questore di Catania, Marcello Cardona – nei confronti di strutture importanti in cui l’attività del personale medico e paramedico è di vitale importanza. Abbiamo voluto rafforzare il cordone della sicurezza, un rinforzo fatto con un criterio moderno. I posti di polizia negli ospedali sono uffici amministrativi che gestiscono i referti e con questo protocollo realizziamo un’attività di sicurezza reale ed importante. Non è la panacea dei problemi, ma è un contributo importante per la sicurezza degli ospedali, la tutela delle professionalità mediche e per gli stessi pazienti.

I Centri sanitari di Pronto Soccorso, dal canto loro, s’impegnano all’invio telematico – diretto e immediato – dei referti medici all’Ufficio Sanitario Provinciale della Polizia di Stato, con i medici che ne valuteranno i profili investigativi e di polizia giudiziaria, per garantire un rapido intervento nei casi in cui si concretizzi un reato o un pericolo per l’incolumità e la salute pubblica.

 I collegamenti saranno assicurati dalle Sale operative del Commissariato di Acireale con il Pronto Soccorso, dal Commissariato di Adrano con i Pronto Soccorso di Bronte, Paternò e Biancavilla; dal Commissariato di Caltagirone con il Pronto Soccorso di Caltagirone e Militello Val di Catania.

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Francesca Aglieri