Vincenzo Caldarella intervista Dino De Masi, capitano della compagine adranita e grande protagonista del derby di domenica scorsa.

V. Cosa ti aspetti da questa stagione per la tua squadra, nel fondamentale ruolo di capitano? Già domenica sei stato decisivo in un momento difficile della partita con i tuoi tiri da 3…
D. – L’obiettivo è quello di confermarci in questa categoria, di tornare ad essere un punto di riferimento per il basket catanese, di creare entusiasmo e fare da traino per tutto il settore giovanile. I ragazzini che vengono alla partita e vedono giocare i propri amici, fratelli, cugini, si innamorano di questo sport e sono spronati a provare, imparano a vivere lo sport come protagonisti dentro e fuori dal campo. Domenica il pubblico è stato determinante, siamo stati sempre avanti durante la partita, abbiamo subito un piccolo break che poteva costarci la partita ma il calore del pubblico ci ha spinto a non mollare, a lottare. Le mie “triple” sono frutto dell’entusiasmo del pubblico: mi giravo a guardare gli spalti ed erano sempre più numerosi, più caldi e per un giocatore questo è importante.

V. Dove può arrivare lo Sporting Club Adrano quest’anno? Qual’è il punto di forza della squadra?
D. – Siamo un bel gruppo, ci conosciamo da tantissimi anni, c’è rispetto e voglia di fare grandi cose, di divertirsi, di lavorare e sudare insieme, di essere tutti protagonisti nella nostra città. Viviamo in una bella città ma purtroppo non ci viviamo bene, la qualità della vita non è il massimo, sicuramente per la nostra società sportiva e anche per l’Amministrazione Comunale sia bello sentir parlare di Adrano anche per i suoi meriti sportivi e non solo per le mille difficoltà che la città ed i suoi abitanti vivono.

V.Cosa chiedi al tifo adranita, molto numeroso la scorsa domenica? E cosa vorresti chiedere invece all’Amministrazione Comunale per il basket adranita?
D. – L’ingresso di altri dirigenti in questa società ha ridato entusiasmo, nuova linfa. Non è possibile non menzionare Antonio Bulla: ha letteralmente preso per mano la situazione, ha risolto mille problematiche, ha coinvolto nuovi e vecchi dirigenti, con la passione di un gladiatore. Stiamo riorganizzando la struttura societaria, affrontando vecchie problematiche, progettando un futuro immediato. Questo è quello che conta… Guardare avanti per costruire nuovi traguardi.

V.  Come è stato trovarsi Vincenzo Castiglione come allenatore avversario, dopo le tante battaglie vinte da compagni di squadra?
D. – Quella di domenica è stata una partita particolare, l’emozione di un derby che ritorna (ne ho giocati parecchi) ma, personalmente, l’emozione più grande è stata ritrovare dall’altra parte il mio ex capitano, Vincenzo Castiglione. Già da giocatori ci siamo trovati contro ed è bastato uno sguardo per capire quanto la situazione fosse alquanto strana: compagni di mille battaglie, amici fuori dal campo, è dura vederlo in un altra realtà, senza poter più condividere emozioni che solo il basket ti sa dare; ma questo è lo sport, passano gli anni, cambiano le situazioni ma magari il futuro ci renderà ancora protagonisti insieme e l’abbraccio dopo la partita è la cosa più importante.