L’Ance Sicilia tuona contro gli annunci della Regione in merito alla firma del cosiddetto Contratto interistituzionale di sviluppo (“Cis”) con l’Anas, per un importo totale di 2,136 miliardi di euro. «Lo scorso mese di gennaio – accusano – il governo regionale aveva annunciato l’imminente firma con l’Anas del Cis, che avrebbe subito sbloccato la realizzazione di infrastrutture viarie per 600 milioni di euro in Sicilia. Ma ad oggi il Cis è ancora fermo in Giunta perché nella Manovra-bis del bilancio regionale non c’è la copertura finanziaria». L’assessore alle Infrastrutture, Nino Bartolotta, impegnato ieri sera nella Giunta dedicata alla nomina dei manager della sanità, ha fatto sapere che il cofinanziamento che la Regione deve garantire per l’appalto di tutte le opere è del 50%, pari a circa 1 miliardo di euro, da suddividere in vari anni. Per sbloccare i primi 600 milioni palazzo d’Orleans, quindi, dovrebbe approntarne 300 in più anni. L’approvazione della «manovra-bis» è sospesa a seguito delle dimissioni dell’assessore all’Economia Luca Bianchi.

Insomma, tra rimpasto e proclami, le imprese si sentono trascurate di fronte al crollo del settore edile, uno dei più danneggiati dalla crisi. L’Ance punta il dito contro gli sprechi: «Imprenditori e operai mortificati dalla crisi si suicidano, ma a quanto pare questo non è sufficiente perché la politica comprenda che è urgente cambiare passo. Ancora una volta – lamenta l’associazione degli edili guidata dal presidente Salvo Ferlito – lo sviluppo dell’economia reale viene sacrificato per garantire, come confermano gli scandali recenti, spese improduttive e sacche di parassitismo». Il riferimento, anche se non citato, è quello ai Pip milionari che percepiscono il sussidio.

Non a caso, nei giorni scorsi, l’Ance di Enna è scesa in piazza con le forze sociali «per chiedere ai governi nazionale e regionale interventi straordinari capaci di rimettere in moto i cantieri e l’occupazione. Bisogna evitare – dice Ance Sicilia – che quell’allarme cada nel silenzio e che l’interlocutore resti solo il prefetto di Enna. Tutti i sindaci dell’Isola, le organizzazioni regionali degli imprenditori e dei lavoratori e tutti i prefetti devono chiedere insieme ai governi nazionale e regionale di fare il proprio dovere per questa terra fin troppo martoriata dalla crisi: basterebbe aprire i cantieri delle centinaia di opere appaltate ma bloccate dalla burocrazia e sbloccare le gare delle 118 opere da tempo in stand-by per un valore di 5,5 miliardi, che sono già dotate di finanziamento».

Fra gli interventi principali del Cis Anas che dovrebbero essere sbloccati entro fine estate 2014, l’Ance cita: i 520 milioni disponibili per le tratte C1, C2, C3 e B5 della Nord-Sud (Mistretta-Gela), anche se occorrono altri 347 milioni (il totale arriva a quota 867,8 mln); lo scorrimento veloce Licodia Eubea-Libertinia (111,85 mln); l’autostrada Trapani-Mazara del Vallo, fra lo svincolo Birgi lungo l’A29 e il km 48 della SS115 (134 mln); l’adeguamento della SS284 “Occidentale Etnea”, Bronte-Adrano (54,5 mln); e la tangenziale S. Gregorio di Catania (10 mln).

L’Anas entro 6 mesi dalla prossima firma del Cis con i ministeri della Coesione territoriale e delle Infrastrutture e con la Regione sarebbe in grado di bandire gare d’appalto per 600 milioni, sul totale di nuove opere per 830 milioni.
Nel frattempo, sono già in corso i lavori al 2° lotto della Ss 640 Agrigento-Caltanissetta (990 mln), e l’ammodernamento della SS Palermo-Agrigento (296 mln) dal bivio di Bolognetta allo svincolo Manganaro (34 km in tutto). Si attende anche il via all’Interporto di Termini Imerese (78 mln). Ferlito nei mesi scorsi aveva concluso in maniera chiara: «Bisogna portare a compimento questi impegni entro il 2014. La crisi va fermata prima che divori ogni possibilità di speranza nella ripresa. I lavoratori e le imprese non possono più aspettare». – 

FONTEhttp://www.lasicilia.it/index.php?id=115247/sicilia/%C2%ABancora-bloccati-lavori-per-600-milioni%C2%BB&template=lasiciliait