Purtroppo succede ancora, nonostante i Padri costituenti abbiano cercato in tutti modi di arginare la costruzione di nuovi regimi, ancora oggi dobbiamo lottare come partigiani.

Lottare nel ’40, però, era più facile, sapevi che dovevi in qualche modo bloccare le divise nere e quelli che parlavano tedesco, nulla in confronto a quanto siamo costretti a subire noi abitanti del ventunesimo secolo.
Noi, siamo schiavi di qualcosa di impercettibile, impalpabile ma inconsciamente presente e costantemente assillante!
Riceviamo informazioni e non sappiamo se sono vere o false, questo è il secolo del dubbio della difficoltà di informazione veritiera… Il paradosso è ben visibile. Nell’era dell’informazione automatica dove tutti posso accedere alla cultura e alle notizie non si conosce la “verità”.
La verità è la prostituta dei potenti: la usano, la modificano, a volte la creano; serve a plasmare le piazze, a sedare gli animi ad aizzare il Popolo dei Deficienti verso dei mostri che in realtà non esistono.
Fra qualche anno per far spaventare i nostri figli non narreremo più dell’uomo nero ma del magistrato, che se lo tiene un anno intero. I vari Dell’ Utri, Minzolini, Toti e compagni diventeranno eroi nazionali, vittime insigni della canaglia rossa, benefattori del paese monumenti alla verità ed alla libertà di stampa.
Il regime è tra noi, lo respiriamo e conviviamo con esso, eppure nessuno se ne preoccupa forse perché il colpo di stato non è stato fatto con le armi, le bombe, le marce e gli omicidi… Ma solo con penne, telecamere, televisioni e doppio petto… E queste armi purtroppo non esistono nella Costituzione!
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