Riflettori ancora puntati sull’esito della gara d’appalto per la gestione dei rifiuti per i prossimi sei mesi, aggiudicata alla ditta di Belpasso, la stessa che svolge il servizio tra polemiche e disservizi. La ditta belpassese ha vinto con il ribasso dell’11%, a fronte del 5,75% dell’altra ditta di Gela che ha partecipato. Non è arrivata, dunque, una nuova ditta, come tutti speravano per una svolta nel servizio di raccolta, che è stato piuttosto precario negli ultimi mesi. Ma per adesso l’aggiudicazione dell’appalto è in via provvisoria, la stipula del contratto «avverrà solo a seguito di verifica dei requisiti dichiarati in sede di gara, nonché alla insussistenza delle cause di divieto, di sospensione e di decadenza previste dalla legge».
Dunque, ancora difficoltà per l’affidamento del servizio dei rifiuti ad Adrano, dopo la maxigara da 21 milioni di euro, per sette anni, andata deserta, solo due ditte hanno partecipato a quella di sei mesi e per un importo di poco meno di 2 milioni di euro. «E’ una situazione che si ripete anche in altri Comuni – dice il sindaco Pippo Ferrante – per altri lavori partecipano centinaia di ditte, ai bandi sui rifiuti nessuno o poche ditte. Questo significa che il sistema sul fronte rifiuti è inquinato e pertanto i nostri governanti alla Regione debbono agire nel campo delle normative per metterci in condizioni di mettere in atto altre soluzione sulla gestione dei rifiuti».
Intanto non sono mancate le polemiche e le reazioni sulla gara vinta dalla ditta di Belpasso. «Che si potesse assistere ad un nuovo fallimento sul fronte rifiuti lo avevamo detto in Consiglio comunale – scrive in una nota l’associazione Symmachia – i nostri consiglieri avevano sollevato le diverse criticità del bando rifiuti». Parla di fallimento anche Fi, in una nota il portavoce Nicola Monteleone, scrive: «Con la nuova gara sui rifiuti, il sindaco Ferrante aveva promesso una decisa e radicale svolta, ma a sorpresa, ad aggiudicarsi ancora il servizio è la stessa impresa che l’ha svolto fino adesso».

Salvo Sidoti (dal giornale ‘La Sicilia’)