Imperversava nella zona con l’obiettivo di mettere a segno quella che è ormai diventata la sua “specialità”. Un tipo di raggiro che ha beffato già diversi automobilisti: la cosiddetta “truffa dello specchietto”.

Ma ora i carabinieri della stazione di Pordenone sono riusciti a identificarlo e hanno denunciato a piede libero, con l’accusa di truffa, il 27enne R.A., di origini siciliane, residente ad Adrano (provincia di Catania), di fatto senza fissa dimora.

Da giorni era stata segnalata la presenza in provincia di alcuni soggetti senza scrupoli. Avvicinando altri ignari automobilisti, simulavano incidenti accusandoli falsamente di aver provocato loro con una manovra errata la rottura dello specchietto, precisamente lo specchietto laterale sinistro.

La truffa si consumava poi con la richiesta di un immediato risarcimento del danno. Infine, una volta ricevuto il denaro, si allontanavano.

L’ultimo caso, denunciato domenica 14 maggio, ha riguardato un impiegato ventinovenne, residente a San Vito, che trovandosi a viaggiare sulla Sr 463 in località Ponterosso ha notato che il conducente di un’utilitaria Peugeot, che aveva poco prima sorpassato, gli aveva segnalato di fermarsi.

Dopo averlo avvicinato, lo ha accusato di aver provocato, a causa di una manovra sbagliata, la rottura dello specchietto laterale sinistro.

Gli ha chiesto, a risarcimento del danno, la somma di 320 euro. Il 29enne si è lasciato convincere ed è andato a prelevare il denaro a uno sportello bancomat di Casarsa, per poi consegnarlo allo sconosciuto. Quando si è reso conto di essere stato truffato era ormai troppo tardi.

Avviate subito le indagini, i carabinieri sono riusciti a individuare l’autore della truffa, già conosciuto per analoghi episodi commessi in provincia e tuttora irreperibile, inoltrando alla Procura della Repubblica una dettagliata informativa di reato.

A suo carico è stato avviato il procedimento per far emettere la misura di prevenzione del foglio di via obbligatorio, con divieto di ritorno nel comune di San Vito per tre anni.

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Piero Tallandini via messaggeroveneto.gelocal.it