Si è tenuta presso l’Università di Catania la riunione organizzativa sul Patto del Fiume Simeto. È stato Giacomo Pignataro, rettore dell’Ateneo, a convocare i sindaci dei comuni aderenti al protocollo d’intesa, ossia Paternò, Adrano, Biancavilla, Santa Maria di Licodia, Belpasso, Centuripe, Regalbuto, Motta Santa Anastasia e Ragalna. All’incontro erano presenti anche i ricercatori dell’Università catanese Filippo Gravagno e Laura Saija, i quali hanno avuto parte attiva nella redazione del Patto. Con loro anche l’associazione Vivisimeto, con il presidente Luigi Puglisi e Graziella Ligresti, ex sindaco di Paternò.

L’obiettivo dell’incontro è stato quello di stabilire le modalità con le quali il Patto può essere reso operativo, per far sì che le azioni previste nel documento, miranti a porre le basi per uno sviluppo sostenibile dei territori simetini, siano al più presto avviate. A tale scopo, nel corso della riunione è stato costituito un gruppo di lavoro, con il compito di stabilire la forma giuridica da conferire al Patto e dar vita ad un’assemblea, composto da rappresentanti dei comuni e delle associazioni di volontariato. Il gruppo di lavoro ha come responsabile Graziel la Ligrest,i scelta per il suo impegno costante nel mondo delle associazioni a difesa dell’ambiente e per la sua esperienza amministrativa.

Alla Ligresti, saranno affiancati il sindaco di Santa Maria di Licodia, Salvatore Mastroianni, in rappresentanza dei comuni della provincia etnea e il primo cittadino di Regalbuto, Francesco Bivona, per gli enti della provincia ennese, e da altri due membri, in rappresentanza dell’Università di Catania e delle associazioni di volontariato. «Si è trattato di un incontro proficuo, nel corso del quale abbiamo stabilito scadenze ben precise e abbiamo dettato i tempi per la messa in funzione degli organi direttivi del Patto – ha spiegato Agostino Borzì -. Nel corso della riunione ho chiesto ufficialmente che la sede operativa dell’agenzia del Patto del Fiume venga stabilita nella nostra città».

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