Controlli del territorio intensificati, nell’ultimo periodo ad Adrano, dopo l’inesorabile escalation di atti criminali che ha contribuito a far calare sensibilmente il senso di sicurezza tra cittadini e commercianti.

Negli ultimi tre giorni la città è apparsa come blindata, pattugliata in lungo ed in largo dalla Polizia che ha anche effettuato numerosi posti di blocco. Controllati tanto il centro quanto la periferia con un occhio particolare rivolto agli esercizi commerciali, agli uffici postali ed alle banche (che negli ultimi mesi sono finiti nelle mire dei balordi di turno quasi quotidianamente).

Tra martedì e mercoledì gli agenti del locale Commissariato hanno effettuato diversi sequestri e identificazioni.
E dopo la riunione avvenuta ieri del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica proprio per fare il punto in relazione all’allarme criminalità, gli agenti sono tornati in campo con posti di blocco fissi e mobili, con l’ausilio delle unità cinofile di Catania.

Insomma si lavora senza sosta (di controlli del territorio in questi mesi ne sono stati disposti a decine e non son mancati neanche numerosi arresti), anche se le condizioni troppo spesso non sono, un po’ovunque, delle migliori per via dei tanti, troppi, tagli statali che inevitabilmente producono carenze di uomini e mezzi, penalizzando la capacità di garantire la sicurezza dei cittadini.

A ciò si aggiunge il fatto che ad Adrano i poliziotti devono fare i conti anche con la carenza strutturale del Commissariato che li ospita da quasi 26 anni, è la denuncia del SIAP (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia): “Non troviamo giusto, che i cittadini e i poliziotti, siano chiamati a fronteggiare il crimine in luoghi e uffici ridotti a veri ambienti malsani”.

L’immobile, di proprietà del Comune di Adrano ma che ha come locatario il Ministero dell’Interno, scricchiola: giardino non curato, slargo con i gradini davanti all’entrata del Commissariato che cede sempre più in termini di dislivello; il cemento sta per staccarsi letteralmente; ambienti umidi, infissi pericolosi per i visitatori e l’impossibilità da parte di portatori di handicap di entrare nell’ufficio pubblico per via delle barriere architettoniche, oltre a buona parte dei locali interni interdetti per vari cedimenti. Manca insomma l’adeguamento alle esigenze di un Commissariato di Polizia. È evidente un degrado che non rende dignità a quanti lavorano lì dentro ma per il bene di tutti. Impossibile che una comunità quale quella adranita e le sue istituzioni siano impossibilitati ad offrire locali dignitosi a chi spende la propria vita al servizio della comunità non può essere accettato. Sembra una abitudine tutta nostrana, trattare la cosa pubblica con ampia superficialità e ancora peggio trasmettere la sensazione di assoluto disinteresse a far rispettare le regole. Immaginiamo un cittadino che entra in un ufficio di polizia e abbia riluttanza ad entrare in ambienti insalubri. E lo stato d’animo dei poliziotti che tutte le mattine devono fare attenzione a non farsi male in ufficio o procacciare una sedia per lavorare o pulirsi la stanza. L’attenzione alla sicurezza passa attraverso il rispetto per chi la sicurezza la deve produrre e mantenere.

*

gazzettinonline.it