Fermiamoci un attimo, prendiamo un profondo respiro e ragioniamo ob(b)iettivamente (come dovremmo sempre fare).

Adrano non è il male. Adrano non è diventato improvvisamente il male assoluto. Premettiamo questo.

Adrano è un paese in difficoltà? Sì.

Adrano è un paese con gravi carenze culturali, sociali, politiche, amministrative, economiche e di semplice saper vivere? Sì.

Non possiamo negarlo, né possiamo fare finta che i problemi non ci siano. Questo però non deve permettere che una azione deprecabile, e di pochissimi, possa gettare fango anche sui cittadini che ogni giorno lottano per andare avanti nella legalità, nell’umiltà e nel rispetto delle regole; e non sono pochi.

Il servizio di ieri sera andato in onda su Canale 5, sul programma tv “Striscia la Notizia”, è indubbiamente lo specchio di una parte odierna della società adranita: spaventata, ottusa, chiusa nei suoi timori e nelle “reverenze” di un meccanismo che ormai non ci si ricorda nemmeno più quando sia nato.

Ma non è tutta la società.

Adrano è formata anche e soprattutto da brava gente, da cittadini che non hanno mai avuto niente a che fare con criminalità, organizzata o meno, che si guadagnano il pane giustamente, che guardano la tv e provano un sentimento tra l’indignato e la vergogna perché, diciamocelo chiaramente, tra gli spettatori di ieri sera e quelli che hanno visto solo oggi il servizio è difficile trovare un elemento che si sia sentito inorgoglito dal proprio Paese.

È vero che le regole del giornalismo di oggi e della televisione sono mosse da una mania di fare auditel il quale, indubbiamente, premia se vengono mostrate le immagini di 5, 10, 15 interviste in cui i protagonisti si rifiutano di affermare, certi e a voce alta, che la mafia non fa parte di casa nostra/loro. Però siamo anche convinti che quella veloce carrellata di “selfie” a fine servizio, quei volti di adraniti che non si sono rifiutati di partecipare all’iniziativa della bravissima giornalista Stefania Petyx, sarebbero dovuti invece essere mandati in onda ad inizio servizio, magari dedicandogli anche solo un secondo in più, perché è quella l’immagine che deve passare di Adrano, è quella l’immagine che i nostri figli devono vedere in tv e poi scandalizzarsi quando vengono mostrate le reazioni opposte.

È indubbio che, in momenti del genere, tutti ci sentiamo in dovere di concordare o discordare con quanto visto, aprire dibattiti tramite social media, diventare filosofi e pseudo-politicanti che hanno la soluzione più ovvia a portata di mano. Il nostro obiettivo non è questo, noi vogliamo solamente sottolineare che questi avvenimenti poco ordinari nella nostra piccola realtà devono servirci per accendere nuova fiamma nelle nostre coscienze; quelle coscienze pulite, che vogliono e pretendono una società più sana, una società che non ha paura, una società non piegata da una mano invisibile che aleggia sulle nostre teste.

Perché quelle persone che si sono viste in televisione ieri possano domani non aver paura di condannare quello che è accaduto; perché i giovani politici e giovanissimi politicanti crescano in un ambiente sano che gli permetta di sviluppare al meglio le proprie idee…quelle incorruttibili, quelle che spronano a creare una società integra e buona.

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– ObBiettivo Adrano