Record per la Sicilia, nel quadro nazionale la nostra Isola che si trova al I posto nella classifica delle “incompiute italiane”.

Uno studio dettagliato effettuato dal Codacons (coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) afferma che ciascuna famiglia italiana ha buttato via, in media, 166 euro investiti in strade, acque-dotti, ponti, fognature, ecc…., insomma opere mai realizzate.

Premettendo che in Italia si registrano opere incompiute per oltre 4 miliardi di euro, la Sicilia ottiene la medaglia nera con ben 215 opere pubbliche incomplete, pari al 24% su scala nazionale.

gdrfgdgAnche Adrano, come molte altre città siciliane, può vantarsi di avere anch’essa un’opera incompiuta, opera che ricorda al cittadino l’insufficienza della pubbliche amministrazioni con il relativo sperpero di denaro pubblico. L’area di cui si parla sono i vecchi scheletri che ricoprono una superficie di circa 12000 m2 in prossimità dell’area mercatale di via della Regione. Queste scheletri, ormai in preda all’erosione del tempo, furono costruiti per la creazioni di alloggi popolari. Sono trascorsi più di 60 anni ed ancora oggi, quest’area, ormai densamente abitata, mostra un’immagine di degrado e speculazione di denaro pubblico. Numerosi sono stati i progetti presentati alle varie amministrazioni che si sono susseguite nel tempo, ma da come si può evincere, nessuno di questi è andato a buon fine.

Ricordiamo che in quest’area sono presenti ed operanti una scuola elementare ed un asilo nido, ed è facile pensare alla costruzione di un grande polo didattico con la realizzazione di una scuola media ed una scuola materna. In questo modo si verrebbe a creare un complesso scolastico di scuole dell’obbligo raccolte in un unico grande spazio. Inoltre, considerando la posizione strategica in prossimità di una importante arteria viaria, parte di questa zona degradata, potrebbe essere destinata alla realizzazioni di strade e parcheggi, permettendo così una viabilità più fluida soprattutto nei giorni dedicati al mercato adranita. Ulteriore considerazione prende come soggetto la frenetica urbanizzazione e la possibilità di dare respiro alle costruzioni; si potrebbe optare, per destinare una porzione dell’area alla realizzazione di verde pubblico, non dimenticando che, limitrofa all’area, esiste quel meraviglioso balcone naturale della Rocca di San Leo, che permette una visione unica, da ponente, sulla suggestiva valle del Simeto.

Cosa fare e quale soluzione adottare per riqualificare questi vecchi scheletri di appartenenza pubblica?

Dispiace scriverlo, ma in questi casi la soluzione è drastica, serve l’aiuto del privato. Bisogna creare delle leggi per avviare ad eventuali collaborazioni tra ente pubblico e privato. Oramai le casse del Comune di Adrano, da tempo sono vuote, ed un’eventuale progetto presentato alle casse dell’amministrazione provocherebbe solo un’eco che con il tempo andrà dimenticato. Per evitare ciò si può pensare ad una “premialità fiscale” per i privati dando la possibilità di utilizzare il bene per altri usi, con il vantaggio di evitare nuovo consumo di territorio.

Una decisione così drastica potrebbe trasformarsi in una risorsa e dare una svolta decisiva per le realtà locali trasformando un’incompiuta in una concreta opportunità, evitando che generazioni future possano continuare a vedere questo simbolo di spreco e di incompiute all’italiana per altri 60 anni.

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Enzo Perdicaro sulla Rivista ‘ParoLibera’