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La Corte d’Assise d’Appello di Catania presieduta dal Dott. Antonino Giurato ha confermato stamani la sentenza di primo grado che ha inflitto l’ergastolo e un anno di isolamento diurno a Vincenzo Scafidi e Nunzio Lo Cicero per l’omicidio di Carmelo Arcoria. L’imprenditore adranita i cui resti vennero ritrovati carbonizzati all’interno della sua Mercedes nei pressi del Ponte dei Saraceni il 15 dicembre 2010 alle ore 17, venne prima freddato con alcuni colpi di pistola e, subito dopo, dato alle fiamme con pneumatici e materiali plastici per far sparire ogni traccia. Ad inchiodare gli imputati un’intercettazione ambientale in cui lo Scafidi racconta con dovizia di particolari al cognato il modo in cui era avvenuto l’omicidio dell’Arcoria, elogiando se stesso per il piano criminale posto in essere con il concorso del Lo Cicero. Carmelo Arcoria, ucciso nel pomeriggio del 13 dicembre 2010, avrebbe chiesto allo Scafidi la restituzione della somma di 5,000 euro. Per la definizione della vicenda bisognerà ancora attendere il termine di novanta giorni fissato dalla Corte d’Assise d’Appello per la redazione della motivazione e l’eventuale giudizio di terzo grado qualora venga proposto ricorso per Cassazione dai difensori degli imputati.