Sette Consiglieri presentano un documento sulla sicurezza

Il Consiglio comunale si è riunito, ieri pomeriggio ad Adrano, in seduta straordinaria ed urgente, per discutere della spinosa questione sicurezza messa a repentaglio dall’inesorabile escalation di atti criminosi che negli ultimi mesi si è abbattuta come un ciclone in città.

All’ordine del giorno, quindi, il “dibattito sulla carenza di sicurezza nel territorio e sulla necessità di un intervento urgente da parte di tutti gli organi preposti”. A partecipare ai lavori consiliari (come già anticipato da Gazzettinonline) il presidente della Commissione Regionale Antimafia, on. Nello Musimeci, ma anche i rappresentanti delle forze dell’ordine: Giancarlo Consoli, dirigente del Commissariato di Polizia di Adrano; il capitano Lorenzo Provenzano, comandante della Compagnia dei Carabinieri di Paternò; i sindaci di Adrano, Giuseppe Ferrante e Biancavilla Giuseppe Glorioso oltre a numerosi commercianti (categoria questa più colpita dalla criminalità) che hanno preso posto nella tribuna destinata al pubblico.

All’inizio della seduta, cominciata alle 17, il consigliere Luca Petralia (primo firmatario) ha illustrato, a nome dei 7 Consiglieri proponenti (lo stesso Petralia, Salanitro, Leocata, Ricca, Perni, Franco e Cusimano), un documento articolato in sei punti sui temi della sicurezza nel nostro comprensorio. Un documento definito “aperto e flessibile”, sul quale li stessi Consiglieri hanno auspicato la più ampia convergenza da parte delle forze politiche.

Sul tema si è ovviamente espresso l’on. Musumeci. “Quando la Commissione Antimafia viene chiamata dal Consiglio comunale, dall’Amministrazione, risponde con la propria convinta presenza – ha dichiarato Nello Musumeci -, perché ora più che mai c’è bisogno di tenere unite le istituzioni. I sindaci oggi sono in prima linea e si sentono soli, non hanno una sufficiente e adeguata interlocuzione con gli altri. La Provincia non c’è più, la Regione appare lontana, non ci sono risorse finanziarie, cresce la disperazione tra la popolazione, c’è una domanda crescente di assistenza alla quale non si può dare una risposta e questo spiega perché 70 sindaci sono stati minacciati soltanto in Sicilia negli ultimi anni. Allora vederci ad Adrano per affrontare il tema della sicurezza individuale e collettiva dovuta non soltanto ad una presenza mafiosa, ormai consolidata nel tempo, ma anche ad una diffusa e fastidiosa microcriminalità significa mettere la politica nelle condizioni di scegliere e decidere, di determinare alcune priorità; ed è quello che stasera stiamo facendo al di là delle appartenenze. Ho trovato un Consiglio comunale molto motivato ed un’Amministrazione presente alle proprie responsabilità. Lo Stato deve rendersi conto che oggi l’unico presidio che resiste sul territorio è il Comune, il sindaco come rappresentante di tutti gli interessi, allora la sicurezza non può rimanere un tema da tavola rotonda: servono sistemi preventivi e repressivi. La battaglia la si vince solo se le associazioni di categoria, i cittadini, se tutti avvertiamo l’esigenza di fare quadrato attorno a questo problema”.

In chiusura di seduta, preso atto della disponibilità di parte della maggioranza, di condividere il documento, i Consiglieri proponenti hanno acconsentito al rinvio dello stesso, per eventuali modifiche e migliorie, ad una apposita conferenza dei Capigruppo, prima del ritorno, in tempi certi, come richiesto dai proponenti, per l’approvazione in Aula.

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fonti: gazzettinonline.it /TVA Adrano