Un diario di guerra, foto e articoli d’epoca, epistole e opere d’arte, testimonianze tramandate e altro ancora, condurranno il Lettore in un’Italia di cent’anni fa. Narrazione e storia si intrecciano. I caduti e i reduci, talvolta mutilati, rievocati e immortalati in questo libro, siciliani e figli dell’Etna, sfoggiano un vissuto che è quello di ogni altro soldato d’Italia. Storie di vita vera! Solcate dall’afflizione corporea e dallo strazio dell’anima. Attraverso il ventaglio di storie qui dispiegato, l’uomo d’oggi può, se lo vuole, avere una diversa distintiva percezione di se stesso. Storie di uomini e vite d’eroi protese all’uomo d’oggi. Un appello, nel loro insieme, a guardarsi ben lungi e a dissentire da certe azioni. Come la guerra”.

…ai ragazzi dell’Adernò di cent’anni fa che s’incamminarono verso le trincee, oggi, più vivi che mai”.

Così, recita la dedica, dell’ultima opera letteraria di Alessandro Montalto, “Storie di uomini e vite d’eroi”, offerto e consacrato alla “Adernò e la Grande Guerra”. Prefazione di Daniele Girardini, fondatore nonché attuale Presidente dell’Associazione Storica NazionaleCimeetrincee”. Un “ventaglio di storie di soldati” che si dispiega con “un viaggio ignoto attraverso i confini della Patria”, ovverosia, col diario di guerra di Angelo Buscemi, reduce mutilato, arricchito da note didascaliche in cui si (pro)pone, all’occhio del Lettore, un accostamento in parallelo coi bollettini di guerra vergati dal Generale Cadorna. Ci si imbatte, di seguito, in un colloquio, a mo’ d’intervista, rivolta al 97enne Carmelo Palermo che riferisce, passo dopo passo, quanto raccontatogli dal padre e dal nonno, entrambi fanti del “Re che fu”. Successivamente, ecco a noi (pro)posta una prima sezione, “Addio! Sogno Americano”, che narra di tre vite, quella d’un caduto e di due reduci, rientrati dal Nuovo Mondo per agguantar la baionetta! Già alle prime pagine e ai primissimi brani, la sfera percettiva del Lettore è degnamente coinvolta, perché, l’autore, non solo ha delineato e ricomposto, nei limiti del possibile, ogni umano ritratto “in divisa”, ma, prima d’ogni altra cosa, l’ha narrata, rievocandola, tendendo e aspirando al coinvolgimento emozionale di chi poserà l’attenta pupilla su ogni pagina. Conversando, gradevolmente, con i discendenti dei “soldati e degli ufficiali del Re”, dopo aver mietuto testimonianze tramandate e aneddoti consegnati ai posteri, l’autore punta il fiuto persino sulle peculiarità fisico – somatiche e sulla personalità e il temperamento di caduti e reduci, talvolta mutilati, proprio come ardisce chi si immerge nel più cavo e opaco degli oceani del passato. Fatto ciò, Alessandro Montalto, ha così restituito sangue e linfa, voce e volto, a chi cadde … “a immolarsi da eroe senza tempo, dopo aver abbandonato” … “gavetta e posate”. 340 pagine che immortalano ben quattordici “vite d’eroi” trafitte e, nel loro stramazzare, accolte fra le vigorose braccia d’una “Vittoria Alata” e ben venti “storie di uomini” che, viceversa, ebbero la buona sorte di “pestar la via al quartiere” natio o al verso di “quell’accalorata dimora” che ha visto “allontanarsi centinaia di migliaia di figli di Dio”. Alla maniera di un lungometraggio, rigorosamente in bianco e nero, scorrono e fluiscono i fotogrammi delle abilità di “talentuosi pupilli”, annientate dai mortai; delle famiglie che guardano, svigorite, allontanarsi ogni figlio dato alla luce; del tormentoso strazio delle vedove di guerra che nutrono in grembo creature che mai adocchieranno il padre; di quel Natale che fu l’ultimo per molti, lassù … in trincea; dell’esultanza, affidata in una lettera alla propria sorella, di esser stato nel “reggimento … il primo ad entrare a Gorizia”; delle estreme e conclusive “corse temerarie”. E tanto altro ancora, in un turbinoso vortice di righe e passi che, “al passar della bandiera squarciata”, tricolore macchiato di sangue, vogliono, oggi, urlare come fecero cent’anni or sono, gridando “Savoia” lungo i campi di battaglia. Non procedo oltre, perché ogni capitolo rivela tante esistenze in una, innumerevoli respiri in un solo fremente pulsare unanime. Il libro di Alessandro Montalto è un inno solenne. Un canto di lode, perché conclude un progetto commemorativo che ha avuto inizio l’anno scorso, dal 24 maggio (data fatidica!) al 7 giugno e oltre, nei locali dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci, Sezione Locale “Domenico Sanfilippo” di Adrano, con la mostra (autofinanziata) “Adernesi in trincea”, già modificata e resa itinerante per le scuole adranite. Svariate le presentazioni in programma, anche fuori dalla provincia catanese e oltre la nostra isola che, tanto sangue versò, dal ’15 al ’18. Il ricavato spettante all’autore sarà interamente devoluto in beneficenza, alla O.N.L.U.S. “Cresciamo Insieme” di Adrano che si occupa di bambini disabili. Un testo di “narrativa storica”, dunque, se proprio lo si vuol identificare e catalogare, anche se fugge, sfugge e rifugge, da ogni tentata risoluta classificazione. Un esplorazione e un lavoro peculiari. Singolare e insolito a trovarsi, nella sua fattispecie che, in occasione del “Centenario Prima Guerra Mondiale 2014/2018”, (ri)evoca “uomini divenuti, ahimè, caduti e dispersi o, diversamente, reduci e mutilati. Eroi!”.

– Professore Dottore Salvatore Alia

 

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COME ACQUISTARE

 “Storie di uomini e vite d’eroi. Adernò e la Grande Guerra” di Alessandro Montalto, Edizioni Efesto – Roma, è anche acquistabile on line sui siti I.B.S., Libreria Universitaria e Amazon. Ecco i link:

Sarà acquistabile presso la Cartolibreria “55” di Adrano, di fronte l’Ufficio Postale Centrale e presso la Cartoleria di Salvatore Verzì, Via Vittorio Emanuele, 333/B, Biancavilla.

DETTAGLI DEL LIBRO:

  • Titolo: Storie di uomini e vite d’eroi. Adernò e la Grande Guerra.
  • Illustrato.
  • Editore: Edizioni Efesto – Roma.
  • Data di Pubblicazione: Febbraio 2016.
  • ISBN: 8899104697.
  • ISBN–13: 9788899104696.
  • Pagine: 340.
  • Formato: brossura.