ANTEFATTO: Per chi non ne fosse a conoscenza, negli ultimi giorni internet e facebook soprattutto, hanno ospitato quello che vorremmo chiamare “confronto” (chi conosce i protagonisti comprende le nostre difficoltà nel definirlo tale) in merito alla tematica “carnescialesca”, contrapponendo coloro i quali inneggiano al vecchio Carnevale Siciliano targato Mancuso (il gruppo ha superato i mille iscritti in 48 h) e quelli che invece difendono (o tentano di farlo) l’azione dell’amministrazione Ferrante. Insomma, come al solito, nel bel mezzo dell’emergenza rifiuti, si è riusciti a far polemica producendo, come ormai accade da mesi, uno stucchevole botta e risposta da cui, per l’ennesima volta, la nostra città esce con le ossa rotte.


di Pedro Currao

E’ una lamentela in formato politica locale, non vi aspettate di trovare chissà quali contenuti. Voglio solo esprimere un’opinione su quanto sta accadendo. Piove sul bagnato, in ogni senso, sul Carnevale appena concluso nella cittadina di Adrano: non è stato il Carnevale sfavillante a cui siamo abituati, e per di più le condizioni meteologiche hanno impastato i coriandoli per terra, un impasto che sa di sfortuna, una disdetta. Abituati a rimanere a bocca aperta di fronte a carri, sfilate, musica ridondante fino a tardi, ci siamo rimasti male di fronte al poco che è stato organizzato. Davvero poco per Adrano che, per usare un’espressione del gergo scolastico, “si è fatta la nomina” della “città del Carnevale”: il gemellaggio con Rio de Janeiro, lo straordinario programma artistico che mobilitava gli abitanti del nostro interland provinciale, finalmente una fonte di turismo seppur occasionale. Non sto qua ad elencare le qualità, moltissime e originali, che hanno contraddistinto ogni triduo carnevalesco di ogni Febbraio del periodo 2000-2008, e – con grande sorpresa di chi leggerà – non voglio neppure parlare dei famosi 16 milioni di debito rimasti. Chissenefrega: i sedici rossi sono lì, non li smuove nessuno, ci fanno compagnia assieme ai ricordi degli 8 Carnevali di cui tutti, a partire da me, abbiamo goduto.
Ma ora, e qui censuro l’interiezione, non venite a rompere perchè il Carnevale non è stato lo stesso degli anni passati. Lo sappiamo tutti, e bene, che questo Carnevale non è uguale a quelli precedenti. Anche un ebete se ne accorgerebbe, non c’è alcun bisogno di gruppi, di commenti, di qualunque inezia che sottolinei cosa sia stato questo Carnevale. Perchè, a voler pensare male (ed inevitabilmente indovinare) sembra che questo evento debba essere sfruttato dalla propaganda d’oppisizione per dare qualche “mazzata” all’Amministrazione. E qua, finalmente, posso sfogare i polmoni: NON E’ DA UN CARNEVALE CHE SI GIUDICA L’OPERATO DI UNA AMMINISTRAZIONE, e se esiste qualche retrogrado che lo pensa, mi dispiace per questo paese, più di quanto non mi sia dispiaciuto finora.
Certo, alcuni osservano che era meglio non provare a organizzare il Carnevale, o forse bisognava mettere qualche soldino in più. Probabilmente – non escludo alcuna ipotesi – il Carnevale serve a mo’ di “panem et circenses” per la nostra evoluta società, ed è una carta indispensabile per un’Amministrazione che voglia tentare la doppietta nel 2013, anno delle elezioni comunali.
Ma… mancano i benedetti fondi, anzi se c’era un motivo per non organizzare il Carnevale, questo era proprio il RISPARMIO a seguito dei debiti contratti in passato.
Non si tratta di fare confronti tra il possibile Carnevale e il Carnevale attuato: bisogna essere solo realisti. Siamo poveri. Non andiamo ad elemosinare il Carnevale, non ci fermiamo a questa (per quanto utile e bella) manifestazione, ma chiediamo qualcosa di necessario! Chiediamo pragmatismo: succhiate qualche fondo dell’Unione Europea, fatevi stanziare qualche soldo dalla Regione, e per favore non mangiate questi soldi! Investiteli subito, asfaltate le strade, costruite una struttura sportiva, illuminate il centro con le luci bianche, ricostruite i tratti di villa rinselvaggiti, a partire da quello antistante il Municipio. Insomma, fate qualcosa. Amministratori, chiudete la bocca delle critiche, avete tre anni per dimostrare che Adrano ha una spina dorsale, che una classe dirigente può risollevare le nostre sorti. Dall’altro lato, spero di non sentire più la retorica del Carnevale mancato. Ne abbiamo, spero tutti, le palle piene.
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