Guardate questa foto:

E adesso questa:

A prima vista sembrerebbero perfettamente uguali. Ed in effetti lo sono, se non per il diverso mittente: la prima è un intimazione di pagamento della ATI Engineering S.p.a., in materia di TIA (ovvero Tariffa Igiene Ambientale, meglio nota come “tassa sulla spazzatura”). La seconda è invece una cartella esattoriale della SERIT Sicilia S.p.a., certamente, ahinoi, ben più conosciute.
Nonostante il contenuto sia ben diverso, la ATI engineering ha scelto di riproporre le medesime formalità delle cartelle esattoriali SERIT, per l’invio di solleciti di pagamento relativi alla tariffa TIA, suscitando non pochi brividi ai destinatari del medesimo plico, vista la “NOTEVOLE” somiglianza.
Potremmo ben dire “Ci risiamo!”.
Dopo un periodo di tregua ecco nuovamente concretizzarsi le martellanti notifiche di cartelle TIA, caratterizzate dal comune incentivo di salassare il contribuente. Credevamo, o meglio, forse qualcuno si era illuso, che l’assalto alla diligenza si fosse esaurito; oh infelice, mai idea fu più peregrina.
In questi giorni assistiamo alle oramai rituali richieste di pagamento di fatture e solleciti, a cui vanno adesso aggiunte le recenti intimazioni di pagamento, rese ancora più cupe dalla bardatura nera delle buste, con evidente scopiazzatura delle missive Serit (così come sopra evidenziato nelle immagini).



Una sostanziale variazione, però, è da evidenziare rispetto a qualche mese addietro: le forze in campo si sono ulteriormente ingrandite. Infatti alle oramai “familiari” ATO simeto, Serit sicilia e Ati engineering s.p.a., ecco materializzarsi all’orizzonte la FIRE S.p.a. e il consorzio Olimpo. La prima occupata a richiedere il mancato pagamento di fatture riferentisi agli anni 2010/2011/2012, spesso facendo seguire alla richiesta scritta delle insistenti e minacciose telefonate meritevoli di querela (cosa peraltro, ci risulta, già avvenuta); il secondo ad invitare i  cittadini al ritiro di raccomandate presso la loro sede di San Giovanni La Punta!! Siamo oramai all’assurdo.


Egregio Commissario Liquidatore, ma si rende conto del grado di esasperazione cui avete indotto il contribuente? Sì, è assolutamente pacifico che i servizi pubblici hanno un loro costo e vanno, pertanto, pagati. Ma è mai possibile che non si riesca a trovare una formula adeguata, tale che consenta a noi fruitori un rientro graduale, maggiormente dilazionato nel tempo, comunque piu razionale e meno asfittico? Ci chiediamo e Le chiediamo: ma come si può pensare che la gente, oramai stanca ed esasperata, possa mai rientrare dalla pletora di cartelle a cui è continuamente soggetta quasi (mi si passi il termine) con voluto cinismo. Parliamo il più delle volte di pensionati e famiglie con bassi redditi; come vi state attivando per cercare di lenire le condizioni di queste categorie particolarmente deboli sul piano economico?


La si smetta con la ridicola sceneggiata, con tanto di telecamere al seguito, del rovistare nei sacchi di spazzatura per scoprire il fedifrago fellone che si e’ disfatto, illegittimamente, dell’ ingombrante fardello. Si guardi invece a come viene svolto il servizio; si attuino misure repressive efficaci; si puliscano con periodicità le piazzuole di sosta poste sulla s.s. 284; si spazzolino con efficacia le vie cittadine, non solo quelle più centrali. 


Per ultimo, ma non da ultimo, non si comprende l’entusiasmo espresso dal Commissario Liquidatore in seguito alla pubblicazione, nel giugno  2012, dell’ordinanza della Suprema Corte di Cassazione che ha riconosciuto la giurisdizione delle Commissioni Tributarie Provinciali nella materia riguardante la TIA. Orbene, il motivo della cennata perplessità discende dalla circostanza che anche tale Commissione ha già annullato le cartelle TIA. Ci renda allora partecipe dei motivi di cotanta gioia in modo da poter anche noi, almeno ogni tanto, accennare un timido sorriso.                                                                                                            
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