Adrano, 02/09/2017. Appena occupato quel posto lì, in una delle tante sedie del “Pachamama Wine Bar”, odo stridere e gemere quasi impercettibilmente un amplificatore. La band è innanzi a me. Uno di loro regola l’asta del microfono. Un altro sfoglia, divaricandolo lestamente, uno schedario, una sorta di raccoglitore, di certo, zeppo di partiture e testi. «Sono i Whiplash, una giovane cover band adranita», mi è presto detto. Alle spalle, lo storico tempietto di Piazza Mercato. Rivolgo un’occhiata alle ferree colonne e rammento l’estinta vendita del pesce che lì vi si svolgeva. Durante il Ventennio, proprio lì, v’era la guardia daziale e la grande pubblica bilancia. Da casa mia, ho colto e ascoltato con piacere per diverse sere la musica che si spande e propaga da questo pub. L’Adrano, quella giovane e musicale dei ragazzi in jeans, capelloni o meno poco importa e che agguantano una Fender, c’è … e c’è ancora! Ordino un cocktail allo zenzero. La gradinata, dirimpetto al tempietto, è ben colma. Giovani ovunque e non solo tali. Accordate le ultime cose, i ragazzi della band si apprestano a far scintillare il primo brano. La platea già tace da qualche minuto. Ha ben inteso che quell’etere si colmerà presto di tanta buona musica. Era ora! E pensare che proprio quella mattina, in auto, avevo assaporato alcuni brani dei Coldplay, Red Hot Chili Peppers e U 2 …
- Quand’è nata la band? Da chi è composta? E perché ha proprio quel nome che richiama alla mente ben altro?
La band nasce nel giugno del 2017, in maniera quasi naturale, dopo alcuni semplici incontri pomeridiani tra tutti noi componenti, perché spinti dalla curiosità di (ri)creare qualcosa in un complesso musicale. Il progetto ha funzionato sin da subito e conta attualmente una formazione di cinque membri: alle chitarre Mariogabriele Coco e Giovanni Emanuele Stimoli, al basso Mimmo Cottone, alla batteria Agatino Bonanno e alla voce, tastiere e seconda chitarra Ferdinando Calcagno. Giovanni non ha preso parte alla prima uscita per diversi motivi, ma ci ha sempre supportato e seguito e contiamo torni a essere dei nostri al più presto possibile. Il nome scaturisce dal protagonista dell’omonimo film, un batterista e, in particolare, dalla sua passione, dalla sua caparbietà e dalla sua determinazione nel raggiungere l’obiettivo che si è prefissato (nello specifico entrare nella banda più blasonata del conservatorio che frequenta) e che abbiamo preso come modello.
- Al momento, eseguite solo delle cover. Quali sono i gruppi rock che emulate e perché vi hanno maggiormente coinvolto fra i tantissimi presenti nel panorama internazionale?
La macedonia di gruppi a cui siamo interessati abbraccia un periodo musicale vasto che oscilla tra gli anni Ottanta e l’inizio del nuovo millennio. Coldplay, Red Hot Chili Peppers, U2, Foo Fighters e Jovanotti, godono della nostra ammirazione per capacità creativa, espressiva, emotiva e artistica e, oltre a coinvolgere chi ci ascolta, coinvolge noi stessi nel momento in cui la suoniamo. Le nostre cover sono per l’appunto delle “rivisitazioni” in cui cerchiamo di dare un nostro personale “sound” e a tal motivo si inserisce talvolta anche un ritorno alle nostre origini sicule, come testimoniamo le cover dei Tinturia.
- Cosa è per voi tutti della band la musica e in che misura va preferita a ben altre espressioni dell’animo umano?
Musica per noi vuol dire libertà di espressione, ma anche divertimento. Musica è un canale privilegiato dal carattere camaleontico e facilmente adattabile a vari contesti. Musica è una componente quasi essenziale per la nostra vita. Amiamo quello che suoniamo, quando capita di capire che le stesse emozioni che proviamo noi stessi mentre stiamo suonando arrivano a chi ci ascolta, allora vuol dire che siamo riusciti a comunicare il nostro essere attraverso la nostra passione e, in conclusione, nel vero compito della Musica.
- A quando dei testi e delle note immortalate dalle vostre mani?
È forse ancora prematuro data la formazione recente del gruppo e sulla nostra tabella di marcia è previsto che dobbiamo prima affinarci da un punto di vista tecnico. Abbiamo sicuramente tanta voglia di fare che in futuro probabilmente ci spingerà a comporre delle note da condividere col pubblico. Singolarmente, abbiamo composto musica e testi e qualcosa è già stata abbozzata, ma a oggi serve ancora molto lavoro per svilupparla (e non sarà certo questo a spaventarci!). A chi ci segue diciamo: tenetevi pronti!
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– Alessandro Montalto