È stato un incontro «estremamente positivo quello di stamattina alla prefettura di Catania» commenta Mauro Mangano, sindaco di Paternò, in merito all’eventuale trasferimento delle sedi Inps di Paternó e Adrano nel territorio del Comune di Bronte. I rappresentanti provinciali e regionali dell’Inps hanno deciso, alla fine dell’incontro, la sospensione temporanea della delibera che prevedeva il depotenziamento delle due sedi. È stata inoltre annunciata la convocazione nei prossimi giorni di un nuovo tavolo tecnico, alla presenza delle amministrazioni locali e dei sindacati.
«Il pericolo per il momento è scongiurato» affermano Valentina e Ilaria Borzì del comitato cittadinoSalviamo l’Inps di Paternò, fautrici insieme ad altre decine di manifestanti di un sit-in davanti la sede della prefettura etnea. Un risultato importante, frutto della mobilitazione congiunta di cittadini, esponenti politici e forze sociali, che «ripaga i nostri sforzi – raccontano le Borzì – Adesso lavoriamo per salvaguardare i presidi di Paternò e Adrano». Il lavoro compiuto permetterà a migliaia di cittadini di usufruire delle prestazioni e dei servizi garantiti dall’istituto di previdenza sociale. «Non potevamo rimanere ancora in silenzio. Non possono sottrarci un servizio che metterebbe in difficoltà le categorie più deboli, dai pensionati ai disabili» concludono.
L’incontro è stato convocato dalla prefetta etnea Silvana Riccio insieme alla quale erano presenti, oltre al sindaco Mangano, i deputati Luisa Albanella e Nino D’Asero, il senatore Salvo Torrisi, il sindaco di Bronte Graziano Calanna e quello di Biancavilla Pippo Glorioso. Mangano prosegue: «abbiamo dimostrato che la disponibilità dei locali da parte del Comune risaliva addirittura al 2014». Sono stati chiesti chiarimenti sulle modalità di riorganizzazione del servizio E in seguito, l’Inps «si è impegnata a sospendere ogni decisione e ad attivare un tavolo tecnico con i comuni» conclude. Il primo cittadino di Biancavilla Glorioso afferma che «venute meno le ragioni dello spostamento in blocco dei servizi, attendiamo una proposta alternativa dall’Inps regionale e daremo il nostro apporto. Che si prenda atto di questa disponibilità da parte dei sindaci e che venga data una risposta concreta alla gente, senza inutili campanilismi».
Importanti i segnali d’apertura mostrati dai dirigenti Inps anche secondo il sindaco di Adrano Pippo Ferrante, in quanto «evidenziano una disponibilità al confronto e alla revisione in merito alla razionalizzazione dell’ente». Per la settimana prossima sono stati concordati sopralluoghi nei locali messi a disposizione eventualmente dal comune adranita.
Di tutt’altra opinione Graziano Calanna, sindaco di Bronte: «Capisco i miei colleghi che difendono i servizi delle proprie città, al loro posto avrei fatto lo stesso. Capisco un po’ meno i rappresentanti del Governo nazionale e regionale che dovrebbero difendere tutto il territorio». Il versante nord dell’Etna risulterebbe «spogliato di ospedale, tribunale, uffici e servizi in generale – commenta Calanna – Una distribuzione equa del servizio non può che prevedere una sede specifica a Bronte. Non capisco l’accanimento di alcuni deputati presenti al tavolo». A chiedere il medesimo servizio, secondo Calanna, non sarebbe stato esclusivamente il Comune di Bronte, bensì anche quelli di Randazzo, Maletto e Maniace. Comuni che «a causa di una politica poco lungimirante sono rimasti troppo lontani dall’area metropolitana. Per noi la sede Inps è troppo importante» conclude Calanna. Il senatore Salvo Torrisi, in chiusura del vertice, dichiara: «Il confronto emerso quest’oggi è da ritenersi positivo. Spetterà ai sindaci dei Comuni il compito di non perdere quest’opportunità».
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