Ancora scalpore in città per l’inchiesta che ha portato all’arresto di Vincenzo Fallica. A lasciare sbigottiti è il quadro complessivo emerso dall’inchiesta: appalti anomali, con centinaia di migliaia di euro in ballo.
L’appalto in questione sarebbe quello che vede coinvolta la già famosa Genia srl, materia già trattata ottimamente dal periodico Symmachia lo scorso gennaio.
Da tempo si vociferava sul fatto che il costo del servizio di manutenzione fosse “esoso” per le casse comunali ma abbiamo dovuto attendere la fine del 2010 perchè il servizio fosse rimodulato: 6 mila euro al mese, contro i 56 mila che il Comune ha garantito dal febbraio 2005 fino al 2010.
“La risoluzione di questo contratto faraonico – scrivevano Ventura e Cacioppo su Symmachia – non è importante solamente sotto l’aspetto economico-contabile, ma deve necessariamente rappresentare la volontà di sradicare quel circuito perverso sullo sciupio dei soldi pubblici, perpetrato da politiche dissennate, da decisioni scellerate che hanno caratterizzato gli ultimi anni ad Adrano”.
Ripercorriamo, grazie all’aiuto degli amici di Symmachia, le tappe salienti della vicenda.
Affidamento del servizio di manutenzione
Nel 2005 il servizio di manutenzione venne affidato dall’Amministrazione comunale ancora in carica alla ditta Messina, unica partecipante alla gara d’appalto, ditta che è poi divenuta, nel 2006, Genia srl.
Il costo del servizio di manutenzione era pari a 56 mila euro al mese, per una spesa annua di 673 mila euro, un totale di oltre 3 milioni di euro in cinque anni.
A queste cifre deve essere sommata anche la spesa sostenuta dal Comune per l’acquisto del materiale occorrente per le diverse riparazioni, operate successivamente dalla ditta aggiudicatrice dell’appalto.
Cosa prevedeva il contratto
Alla Genia srl veniva affidata la manutenzione di circa 35 edifici, come le scuole elementari e medie, il teatro Bellini, alcuni impianti sportivi, i locali del Comune, del Giudice di Pace, della Polizia di Stato e del Tribunale, di Palazzo San Domenico, della Biblioteca comunale, del centro anziani di via Spampinato.
Tra gli immobili figuravano però anche edifici chiusi, non utilizzati, o addirittura, non di competenza del Comune, come, ad esempio, l’autoparco comunale, oggi in vendita, la casa d’ospitalità per anziani, di competenza della Regione, i locali dell’Agenzia dell’Entrate, i locali adiacenti la chiesa di San Francesco, la sede dell’ATO e i locali di via IV Novembre, che al momento del contratto, e fino a qualche mese fa, risultavano chiusi e inutilizzati.
Lasciando per un attimo da parte le ovvie domande che ci si potrebbe porre, ricordiamo che il contratto sarebbe dovuto durare quindici anni. Tuttavia, l’attuale responsabile del servizio, l’ingegnere Salvatore Coco, dal mese di giugno 2010, ha rotto gli indugi dichiarando per iscritto che “il mantenimento dei contratto con la ditta Genia risulta particolarmente oneroso ed antieconomico per il Comune a fronte delle reali esigenze dell’Amministrazione”.
La risoluzione del contratto
Prima delle parole dell’ingegnere Coco, nessuno, stranamente, si era accorto che mantenere un servizio del genere, così concepito, pesava non poco sul bilancio del Comune.
Il procedimento, che ha sempre ricevuto copertura finanziaria, è stato curato dall’ingegnere Antonino Seminara, che dal maggio dello scorso anno non lavora più al Comune di Adrano perché trasferitosi in altro Comune. Proprio l’Ufficio diretto da Seminara ha “sempre adottato le determine di liquidazione, lasciando così intendere che il servizio è stato regolarmente svolto e quindi meritevole di pagamento”, scrive Coco in una proposta di delibera.
Prima di arrivare alla risoluzione del contratto, l’Ufficio diretto da Coco ha contestato alla Ditta il mancato rispetto di molte clausole contrattuali. Tra le inadempienze vi è quella relativa al numero di personale impiegato dalla Ditta: per il Comune il numero di dipendenti era di “gran lunga inferiore, sia per profilo professionale, che per numero, a quanto prescritto dal contratto”.
Per mettere fine alla querelle il funzionario comunale ha chiesto alla Ditta di rimodulare il servizio, ma dalla Ditta – secondo quanto si legge nelle delibere – non è arrivato alcun riscontro. Per questa ragione si è fatto strada il “recesso unilaterale del contratto”, avvenuto con la delibera della Giunta del 24 novembre dello scorso anno. A questo punto il rapporto con la ditta si sarebbe dovuto concludere in sei mesi, ma l’Ufficio, ravvisando ancora “gravi inadempienze”, a tal punto da non consentire “di poter effettuare il servizio a regola d’arte e in condizioni di sicurezza”, ha proposto alla Giunta la risoluzione del contratto, approvato con delibera del 10 gennaio scorso.
Affidamento del servizio per 6 mila euro
Già da qualche tempo, l’Ufficio comunale si era prodigato nel richiedere offerte a varie ditte per garantire il servizio di manutenzione, rimodulato rispetto al contratto del 2005, sia dal punto di vista della copertura finanziaria, sia per quel che riguarda gli edifici. Infatti, l’ingegnere Salvatore Coco ha provveduto a stilare un capitolato speciale d’appalto, sostituendo gli edifici chiusi e inutilizzati, che figuravano nel precedente contratto, con nuovi edifici, aperti e fruibili, come la nuova Caserma dei Carabinieri, il centro anziani di via Duca di Misterbianco. Alla gara d’appalto si sono presentate 15 ditte e l’offerta più conveniente è stata quella di A&G Impianti srl che si è aggiudicata il servizio per un importo di 6 mila euro. Per il Comune, quindi, un risparmio di 50 mila euro al mese.
Si arriva così alle “novità” di questi giorni, con Fallica che avrebbe agito, non si sa ancora per conto di chi, per ottenere il ripristino del precendente appalto.