Massoneria
In mostra l’antica Massoneria di Adernò (9-16 ottobre)
“Adernò fra squadra e compasso” Si svolgerà dal 09 al 16 ottobre la mostra “ADERNÒ FRA SQUADRA E COMPASSO”, realizzata e autofinanziata da Alessandro Montalto,
“Adernò fra squadra e compasso” Si svolgerà dal 09 al 16 ottobre la mostra “ADERNÒ FRA SQUADRA E COMPASSO”, realizzata e autofinanziata da Alessandro Montalto,
Admin OA: Parodia adranita della canzone "Amen" di Francesco Gabbani -> Link
Incredibile ma vero: Iseo ISEO – In tempi di antipolitica c’è un paese dove la politica non paga: nel senso che non costa nulla. Neanche un euro. E’ la sfida (vinta) da una delle amministrazioni comunali più risparmiose d’Italia: zero stipendio al sindaco, al vicesindaco, agli assessori. Un’intera giunta che da quattro anni rinuncia all’indennità del Comune e lavora gratis. E i soldi messi da parte - 70 mila euro l’anno - li usa per aiutare le famiglie in difficoltà a pagare affitto e bollette. “Non è la soluzione a tutti i problemi, ma è un segnale. Ormai per noi è diventata normalità, si va avanti così”, dice il sindaco Riccardo Venchiarutti, giornalista Rai, neopensionato. Benvenuti a Iseo, 9 mila abitanti tra lago e collina: il placido Sebino di fronte, i vitigni e le torbiere della Franciacorta a incorniciare un paese laboratorio che, nel suo piccolo, è riuscito a invertire lo stereotipo della politica che magna, quell’immagine dell’idrovora pubblica sempre pronta a assorbire fiumi di denaro e arrivederci al prossimo buco. Qui no: qui, anziché aspirare stipendi, il Comune li lascia sul tavolo a favore di chi ne ha bisogno. “Abbiamo iniziato nel 2013 per provare a risolvere i problemi di bilancio legati anche al patto di stabilità – racconta il primo cittadino iseano -. L’idea è venuta in automatico: ‘iniziamo a dare noi l’esempio!’ Togliamoci lo stipendio”!’”. Detto e fatto: da allora gli amministratori di Iseo non hanno più preso un centesimo di quanto pure gli sarebbe dovuto. Non solo sindaco e assessori: anche i consiglieri comunali – minoranze comprese. Loro hanno deciso di devolvere in beneficienza il gettone di presenza alle sedute (13 euro). Incredibile? Forse. Ma tant’è. Facciamo due conti sugli stipendi (al lordo). Sindaco: 2.600 euro. Vicesindaco: 1.300 euro. Assessori: 1040 euro. Fatta la somma per quattro anni, a Iseo la contabilità dei soldi pubblici risparmiati e “drenati” arriva a 270mila euro. Un gruzzoletto con cui – su decisione della giunta – il Comune ha deciso di finanziare uno specifico capitolo chiamato “nuove povertà”. E’ un salvadanaio destinato a famiglie in sofferenza, che faticano a arrivare a fine mese, che si sono trovate in braghe di tela a causa dell’erosione lenta e implacabile della crisi. Sono una cinquantina di nuclei. Il Comune li aiuta a pagare gli affitti e le bollette delle utenze (luce, acqua, gas, riscaldamento). Con il suo comportamento virtuoso l’amministrazione non solo sostiene chi ha bisogno, ma – spiega ancora Venchiarutti – offre una rappresentazione plastica della linea politica adottata: il contenimento delle spese (a partire da quelle per il personale che incidono solo per il 16% sul totale delle spese correnti). Una specie di imperativo categorico nel municipio di Iseo. A bilancio i conti tornano: nel 2009 il Comune aveva debiti pari a 18 milioni. Oggi quei milioni sono diventati 6. “Abbiamo recuperato molta evasione fiscale, circa 850mila euro sono rientrati nelle casse comunali”, annunciano orgogliosi in piazza Garibaldi. Da queste parti l’ultimo miracolo accreditato era riuscito a Christo con la sua passatoia arancione stesa sul lago: neanche un euro di soldi pubblici, e un’opera d’arte accessibile a tutti. L’altro prodigio, più silente e meno social, era in cantiere. Ora è arrivato a compimento. La politica, si sa, di artistico ha poco. Ma a volerlo ci si può ingegnare: basta riuscire a rinunciare a quel che ti spetta. Nella ricetta dell’abbandono salariale e dell’autotassazione a Iseo ci credono così tanto che, da quest’anno, gli amministratori hanno tolto un altro mattone dai loro (ormai ex) compensi: già depennate spese di rappresentanza e rimborsi per viaggi, è sparita anche la somma che i datori di lavoro, in base alla legge, chiedevano all’ente locale (il Comune, appunto) per le assenze giustificate di chi è impegnato nella gestione della res pubblica. Per dire: il sindaco è giornalista economico, il suo vice commercialista, l’assessore ai servizi sociali logopedista, il titolare della pubblica istruzione è insegnante. Dal 2017 chi paga loro lo stipendio non esigerà più un indennizzo–assenze. Tradotto in soldoni: tutta farina che resta sul territorio, a beneficio dei cittadini meno fortunati. Se è vero che Iseo non è il primo caso di una giunta che rinuncia allo stipendio per il bene pubblico (tra poco citeremo altri esempi), è altresì vero che questo Comune bresciano si distingue per un record: la continuità (o perseveranza). L’aver messo a sistema un’idea autarchica facendola passare in pratica come una riforma strutturale (dopo quattro anni). Altri Comuni si erano lanciati. Ma, nella maggior parte dei casi, sono stati provvedimenti temporanei o comunque a termine. A Marsala nel 2015 sindaco e assessori si sono azzerati gli stipendi per tre mesi per cercare di tamponare i problemi economici del Comune. Autorinunce spontanee anche a Renate (Monza Brianza), Malnate (Varese), San Giovanni Ilarione (Verona), Lurano (Bergamo). Curiosità: per tanti sindaci che hanno voluto fare a meno dell’indennità, di contro, ce n’è uno che anziché andare per sottrazione è andato, diciamo, per addizione. A Fornovo San Giovanni (Bergamo) l’ex primocittadino Pierluigi De Vita (rimasto in carica fino a marzo 2016) pretese il rimborso carburante per i sei chilometri al giorno che percorreva con la sua Jaguar da casa al municipio. L'opposizione insorse, ma il sindaco in Jaguar tirò dritto. Convinto, anzi, di fare un favore alla collettività. Sentite cosa disse: “Mi sono fatto rimborsare 83 viaggi tra Fornovo e Caravaggio (dove vive): uno al giorno. Io però in municipio a Fornovo da Caravaggio ci vengo almeno tre o quattro volte al giorno. Capite? Faccio risparmiare ai miei cittadini circa 20mila euro all’anno…”. Tags Argomenti: Comuni costi della politica Iseo
SALVO CALTABIANO: A nome del Corpo di Polizia Municipale e dell’Ufficio Diritti Animali (U.D.A.) di Adrano partecipo al dolore dei familiari tutti di Salvo Caltabiano per la sua immatura ed improvvisa dipartita. Di Lui tutti abbiamo potuto apprezzare il Suo massimo impegno nel ruolo affidatogli, la Sua immensa disponibilità nello svolgimento delle funzioni ed il grande senso di responsabilità nell’U.D.A., del quale non era soltanto un valente e prezioso collaboratore ma una pietra portante dell’intera struttura. A Lui ci inchiniamo tutti con il rispetto che merita l’uomo e l’amico e con la certezza che non sarà mai dimenticato. Il Comandante - Dott.Carmelo Rao
CANI RANDAGI: Con una nota, il Corpo di Polizia Municipale e l’Ufficio Diritti Animali (U.D.A.) del Comune di Adrano replicano all’Enpa sulla vicenda dei 26 cani all’autoparco comunale.
LAROSAENPA: “Con la presente si precisa che i cani, ospitati temporaneamente presso l’autoparco comunale di C.da Naviccia, sono stati tutti affidati alle associazioni presenti sul territorio, che ne hanno fatto espressa richiesta (U.P.A. ed E.N.P.A.), per cui si evince che non sono affatto “fantasmi” ma affidati, in tutoraggio, a persone che avrebbero dovuto prendersi cura degli stessi animali, i quali sono tutti microchippati a nome del Comune di Adrano. In effetti questi signori (tra i quali anche il La Rosa) hanno ricevuto una chiave per accedere all’autoparco comunale, onde poter fornire la adeguata assistenza (sia per il cibo che per le medicine forniti rigorosamente dall’ente comune) ai cani e procedere alla normale pulizia dei locali (che in effetti avviene quotidianamente). Dei cani ospitati (poiché questo è quello che sta facendo il comune) ve ne sono ben 5 affidati al La Rosa (ENPA) il quale sta continuando (da circa 4 mesi) ad occuparsi di questi cani, senza tuttavia definire, nonostante gli inviti, alcun provvedimento di adozione (che dovrebbe essere il fine ultimo di ogni associazione di volontariato). Questo Ufficio dei Diritti degli Animali (UDA) ritiene che la collaborazione attiva dei volontari di associazioni animaliste debba essere orientata al benessere degli animali di affezione senza alcun altro scopo. E’ per questo motivo che l’Ufficio usa il massimo discernimento soprattutto su determinate persone che mal agiscono in nome e per conto di operose, attive ed incontestabili vere Associazioni di Volontariato”.
Napoli contro salvini: bravi i napoletani a non accettare la presenza di un leghista razzista che vuole solo prendere i voti del sud per ingranare il suo paniere di quello che promette c'è poco da credere. speriamo nell'intelligenza della gente e non voti salvini.
Admin OA: Le parole del Consigliere Giovanni Ricca sulla questione della querela del Sindaco Ferrante contro un adranita -> Link
Uomini veri: Forti con i deboli e deboli con i forti.
BRRRR CHE PAURA: Geronimo ha belato e io pago.
notizia da livesicilia: L'Ars ha tagliato i costi". Lo rivendica la presidenza di Sala d'Ercole. È vero, l'Ars ha introdotto dei risparmi, che si faranno più consistenti nella prossima legislatura quando il numero dei deputati scenderà da 90 a 70. Ma attenzione: se la Sicilia non fosse a statuto speciale e si fosse dovuta adeguare al decreto Monti, le sarebbero spettati solo 50 consiglieri, come l'Emilia Romagna. Ne avrà comunque venti in più rispetto alle regioni con la sua stessa popolazione. Portare a 50 i deputati avrebbe permesso un'ulteriore risparmio di almeno tre milioni. Alcune regioni inoltre hanno azzerato le indennità aggiuntive, riservandole solo a presidente del consiglio e assessori, mentre in Sicilia il gettone bonus lo prendono persino i segretari di commissione.
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