Secondo un rinnovato sistema di connessioni tra il mare e la città, il progetto propone un nuovo Parco del Faro con una torre panoramica quale punto privilegiato di osservazione e confine urbano. Il lungomare e la spiaggia trovano maggiore permeabilità grazie a un ripensamento degli stabilimenti balneari ed all’eliminazione di altre barriere fisiche e visive. Alcune preesistenze rurali vengono recuperate e trasformate in luoghi di ristoro, così come la riqualificazione di un parco agricolo caratterizzato da una mobilità lenta e controllata. Gli episodi di edilizia spontanea vengono ridisegnati invece con nuove dotazioni di servizi e spazi verdi.
Gruppo 2 Misterbianco/Motta
Definito “Acquamorfosi”, questo progetto tenta di ricucire «le linee dell’acqua ed il filo delle parole», ovvero una distanza di 15km tra due paesaggi, quello urbano e quello fluviale, attraverso il disegno di un parco tematico ed il recupero delle preesistenze rurali.
Gruppo 3 Paternò
Sulla collina di Paternò, tra la città e la campagna, si prevedono punti di avvistamento privilegiati sul paesaggio circostante e “ateliers-houses” per artisti. L’accessibilità fisica e visiva col Simeto viene recuperata attraverso una trama di percorsi del paesaggio rurale costellato da episodi di microarchitettura leggera.
Gruppo 4 Adrano
Si tratta di un progetto “a zero cubatura” per dare voce solo al paesaggio del fiume e traguardare dalla città al paesaggio fluviale con discrezione e leggerezza, attraverso un’architettura di spazi pubblici, luoghi di sosta e punti di avvistamento che si integrano col paesaggio naturale e con quello urbano. Il progetto tenta di riacquistare i segni del paesaggio agricolo e degli accessi al fiume, attraverso il recupero dei percorsi rurali esistenti e delle masserie che caratterizzano il paesaggio, prestando attenzione sia al sistema idrico sia al sistema di orti urbani.
Gruppo 5 Bronte
Il progetto lavora su due polarità principali: la vecchia segheria alla periferia di Bronte, che diviene porta d’accesso di un sistema città-parco fluviale, ed il castello di Maniace (ed il borgo), pensati con nuove funzioni turistico-culturali. Si è pensato quindi a percorsi di attraversamento da Bronte a Maniace che riprendono l’armatura degli antichi percorsi rurali e valorizzano alcune emergenze che testimoniano la storia di quei luoghi e le tracce dell’archeologia industriale. Il sistema è caratterizzato da architetture iconiche che ospiteranno funzioni turistico-ricettive, per il tempo libero e per lo spettacolo, tenendo in considerazione i piani di sviluppo in previsione per il territorio, quali per esempio i campi da golf.
Gruppo 6 Simeto
Si tratta di un progetto di area vasta per garantire la fruibilità del paesaggio del fiume Simeto, inteso come museo di se stesso. La strategia complessiva di intervento ha tenuto conto della molteplicità degli scenari ambientali, dello sviluppo dell’imprenditoria locale, del potenziamento della rete circumetnea. La proposta è quella di sviluppare finestre di paesaggio sulle diverse sezioni territoriali, con un approccio “light”, con un’architettura prevalentemente “a volume zero”.