Adesso, pur correndo il rischio di sembrare estimatori del Presidente della Camera, ci permettiamo di riprendere una affermazione di Fini circa il mondo reale e il mondo della cosiddetta casta di palazzo. Al palazzo, in questo caso Palazzo Reale, poco importa di quanto accade fuori le storiche mura. Loro, la casta, sempre più inebriata di potere, politico ed economico, lotta quasi quotidianamente per la tutela dei propri privilegi.
E’ così, dimezzano la scorta a Russo ed il palazzo esplode!
Abbiamo già detto delle affermazioni di Lombardo. A ruota quelle del sen. Giovanni Pistorio, che ha affermato: “Si tratta di una decisione gravissima che arriva in un momento delicato e sembra quasi inserirsi in quel contesto di delegittimazione in atto contro l’assessore Russo”.
Affermazioni gravi, soprattutto quelle del presidente della Regione Siciliana, che in ultima analisi, rappresenta la “sua” come una Regione ancora pericolosamente in mano alla mafia. Se gli organi preposti hanno così stabilito, un motivo ci sarà. Inutile e controproducente pensare a giochi di palazzo o “vendette trasversali”.
E’ triste assistere a “teatrini” che nulla hanno a che fare con la sicurezza. Perchè, ricordiamolo, Russo (come l’altro “ex-giudice” Caterina Chinnici), hanno di fatto abbandonato il loro mestiere, dandosi alla politica (nonostante ancora ci sia chi si ostina a parlare di “governo tecnico”).