La polemica, si sa, è il sale della democrazia. Quando, però, il confronto si trasforma in lite continua, in un quotidiano mostrare i muscoli (o le p..e come vorrebbe qualcuno), viene il dubbio che la politica c’entri poco e che lo scontro sia solo di potere.
Purtroppo ad Adrano, ormai da troppo tempo, si litiga su tutto: consulenze esterne, deleghe assessoriali, lavori di manutenzione delle strade, concerti, bilancio comunale… Solo per citare alcune delle questioni di quest’ultimo anno. L’escalation a cui però abbiamo assistito nell’ultimo periodo, con una vera e propria “caccia all’avversario” che ha messo in mezzo anche direttori di testate giornalistiche locali, culminata in un botta e risposta a colpi di spazi autogestiti, rischia di caratterizzare il prossimo autunno di una città che avrebbe invece bisogno di ben altro clima per tirarsi fuori da una situazione davvero difficile.
Nessuno sembra infatti accorgersi della situazione in cui versa la nostra città, che, in aggiunta a quanto denunciato dal nostro concittadino, soffre di una continua emergenza sociale in cui dilagano il malcostume e gli atteggiamenti pseudo-mafiosi, dove i giovani preferiscono spostarsi nei paesi limitrofi alla ricerca di quella serenità che gli viene negata nella propria città da teppistelli vari nei confronti dei quali non si riesce a porre rimedio.
Alla gente comune poco importa delle liti tra partiti e nei partiti, tra sindaci del presente e del passato. Si ci appassiona poco alle dispute politiche se poi, al momento di segnare, tutti insieme e concretamente, una svolta per la città, si finisce per “arroccarsi” sulle proprie posizioni che sembrano sempre volte a difendere il proprio orticello.
Gli adraniti vorrebbero una città “pulita” (in tutti i sensi), una città da vivere ed in cui poter vivere con tranquillità, con una pubblica amministrazione efficiente (senza la necessità di dover attendere anni per il disbrigo di una semplice pratica di sanatoria edilizia, ad esempio).
E’ arrivato il momento di deporre le armi e fare in modo che Adrano possa riprendere, o forse iniziare, il suo cammino di sviluppo economico e, soprattutto, sociale. Continuare a litigare significherebbe non avere a cuore il “bene comune” di cui spesso sentiamo parlare quando i politici chiedono il consenso agli elettori, i quali adesso pretendono di essere amministrati con atti trasparenti ed all’insegna del cambiamento.
Come già affermato in passato e come ben esplicitato nell’intervento sul quotidiano, a condizioni di straordinaria emergenza (come quelle che caratterizzano Adrano), deve corrispondere uno straordinario impegno della classe dirigente: un impegno “unitario” deve investire i nostri rappresentanti al Comune, alla Provincia, alla Regione. Un impegno volto al buon governo della città e del suo territorio, mosso dall’unico interesse del “bene comune” e non da tattiche di retroguardia, risse tra fazioni o personalismi.
Noi di OA, coerentemente con quanto affermato anche in passato, forniamo la nostra disponibilità al confronto di idee e proposte. Ma che si faccia presto e bene, nell’interesse di tutti. Con il senso e la misura dell’infinito.
Hai perfettamente ragione…