Niente piano casa, torna oggi all’Ars il ddl agriturismo

PALERMO. Altra proposta di modifica delle leggi elettorali: comunale e provinciale. Al ddl dei giorni scorsi relativo ai comuni fino a cinquemila abitanti, per i cui sindaci non ci dovrebbe essere più il limite di due mandati consecutivi, si aggiunge la proposta del Pd di ripristinare la doppia scheda: in buona sostanza, si tratta di tornare al voto separato per i consigli comunali e provinciali e i rispettivi sindaci e presidenti di Provincia.
Il segretario regionale del Pd, Lupo, ha annunciato che il suo partito avanzerà al presidente della Regione, Lombardo, la proposta per l’introduzione della doppia scheda per l’elezione dei sindaci e dei consigli comunali. «Penso – spiega Lupo – che una delle riforme più ambiziose che possiamo proporci è l’introduzione della doppia scheda per l’elezione dei sindaci e dei consigli comunali, nonché dei presidenti di Provincia e dei consigli provinciali. La legge attuale, che prevede l’elezione degli organi degli enti locali con un’unica scheda, distorce le regole della democrazia, mortifica la partecipazione e la libertà di scelta degli elettori. Il cittadino è spesso vittima ignara di un meccanismo politico-clientelare di attribuzione automatica del voto di preferenza, espresso a favore dei candidati per i consigli, anche a favore dei candidati sindaco o presidente di Provincia delle liste collegate».
Le proposte di modifica della legge elettorale per Comuni e Province dovrebbero andare in Aula ed essere approvate entro la tornata di primavera. Ma non vi è dubbio che nasce un problema politico di maggioranza. Infatti, sull’abolizione del limite di mandato per i sindaci dei piccoli comuni potrebbe esserci l’unanimità dei consensi. Sulla doppia scheda, per capire la posizione dei vari gruppi parlamentari, si deve andare indietro negli anni.
La riforma che sancì l’elezione diretta dei sindaci risale al ’92 e nacque con la doppia scheda, appunto per separare i due momenti del governo delle città dal controllo dei consigli comunali. Ma per il sindaco era previsto il referendum, in caso di sfiducia: lo scopo era di affidare ai cittadini che lo avevano eletto la conferma del mandato al sindaco sfiduciato dal Consiglio comunale. In caso di conferma del sindaco, andava a casa il consiglio. Al contrario, nel caso di sfiducia popolare del sindaco, restava in carica il Consiglio comunale e si andava al voto per il sindaco.
Nel ’97, con l’opposizione decisa delle sinistre, il centrodestra modificò la norma istituendo la scheda unica e abolendo il referendum per il sindaco sfiduciato: in caso di sfiducia sarebbero andati a casa sindaco e consiglio comunale. Fautori decisi di questa riforma furono Granata, allora capogruppo di An, e Bufardeci, capogruppo di Fi. Granata, che ne fu l’ideatore, sostenne l’opportunità di accorpare il giudizio sul candidato sindaco a quello della coalizione a suo sostegno.
Ora è chiaro che il Pd, forte del suo ingresso nella nuova maggioranza approfitti del momento per realizzare un vecchio sogno della sinistra. Ma eccoci al punto politico: i dissidenti del Pdl, specie quelli provenienti da An e sostenuti da Granata, voteranno per il ripristino della doppia scheda cancellando la creatura dello stesso Granata? E quelli del Pdl-Sicilia (ex-Fi) di cui fa parte Bufardeci?
Intanto, oggi a Sala d’Ercole riprende l’esame del ddl sulla disciplina dell’agriturismo in Sicilia, trasmesso in commissione la scorsa settimana, considerato che il testo in esame era piuttosto confuso, in particolare nella parte riguardante i locali da adibire ad agriturismo e l’esercizio delle relative attività. Il presidente della commissione Attività produttive, Caputo, assicura che questa mattina sarà disposto il nuovo testo degli articoli sospesi in modo che ne pomeriggio possano essere portati in Aula. E si è sempre in attesa che sia incardinato il Piano casa.

Per chi fosse interessato alla seduta dell’Ars, dalle 17.oo in poi è possibile seguire il dibattito parlamentare in diretta video cliccando sul seguente link ars.sicilia.it. Questi i punti all’ordine del giorno:

I – COMUNICAZIONI

II – LETTURA, AI SENSI E PER GLI EFFETTI DEGLI ARTICOLI 83, LETTERA D), E 153 DEL REGOLAMENTO INTERNO, DELLA MOZIONE:
N. 174 – Iniziative, anche a livello centrale, per fronteggiare la crisi del comparto agrumicolo siciliano.
(26 gennaio 2010)
LIMOLI – LEONTINI – TORREGROSSA – MANCUSO – D’ASERO – CAPUTO – CORONA – BENINATI – CAMPAGNA – SCOMA – BOSCO – LEANZA E.

III – DISCUSSIONE DEL DISEGNO DI LEGGE:
– “Norme per il sostegno dell’attività edilizia e la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente” (nn. 459-386-209-394-404/A)

Relatore: on. Caronia

fonte: G. Ciancimino su La Sicilia

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