Il periodo natalizio, si sa, è quello dedicato ai regali.
Il Comune di Adrano, come ben sappiamo, non vive un periodo felice dal punto di vista economico, come dimostrano, tra le altre cose, i ritardi nei pagamenti degli stipendi di alcune categorie di dipendenti.
Con questa situazione sembrava davvero improbabile pensare che il Comune potesse fare un bel regalo di Natale agli adraniti.
Con estrema (nostra) sorpresa qualcuno un regalo sotto l’albero l’ha però trovato. E a farlo è il Sindaco in persona, Pippo Ferrante.
Apprendiamo, nostro malgrado, che con determina n.44 dello scorso 27 dicembre 2013 (vedi foto sotto), il Sindaco ha conferito alla dott.ssa Francesca Provvidenza Politi, la nomina di “Portavoce del Comune di Adrano”, per il periodo che va dall’1 gennaio al 31 dicembre 2014, con un compenso di € 1.000 al mese, al netto delle spese.
Tale nomina, a nostro parere, risulta inopportuna per svariati motivi.
Sono state senza dubbio disattese le istanze che, da tempo, ObBiettivo Adrano ha avanzato contro la gestione clientelare della macchina amministrativa. In tal senso, occorre menzionare la richiesta da noi protocollata in data 23/07/2012 (foto a lato) ed indirizzata al Sig. Sindaco ed all’allora Presidente del Consiglio Comunale, con la quale chiedevamo di porre in essere “tutte le iniziative atte ad evitare il verificarsi di fatti simili” a quelli che avevano contraddistinto il vicino Comune di Biancavilla, con riferimento alla nomina dell’addetto stampa (leggi articolo).
Il significato di quella istanza può essere esteso analogicamente alla nomina del “portavoce”.
Sarebbe stato, infatti, opportuno, dato l’impiego di denaro dei contribuenti e della specifica denominazione della figura “Portavoce del Comune di Adrano”, procedere alla suddetta nomina attraverso una procedura selettiva, con presentazione di “curricula” e successiva scelta del “migliore” tra i candidati.
In secondo luogo, qualora la nomina a portavoce dovesse ritenersi connotata dall’elemento fiduciario con gli Assessori della Giunta Comunale ed il Sindaco, organo di vertice dell’Amministrazione, la determina risulterebbe maggiormente inopportuna: in un periodo in cui vengono chiesti, costantemente, sacrifici ai cittadini, l’Amministrazione di una Città dovrebbe dare l’esempio, rinunciando ad utilizzare quelle figure professionali che, pur legittime, non sono oggettivamente essenziali.
Nel caso in cui, poi, tale figura fosse ritenuta dall’Amministrazione soggettivamente indispensabile, e legata ad essa da un rapporto fiduciario, sarebbe auspicabile che Essa stessa provvedesse alla sua remunerazione, ritagliandosi parte dei propri compensi.
Meno importante, secondo il nostro punto di vista, che dietro il termine di portavoce si possa nascondere la volontà di nominare un addetto stampa vero e proprio. Altrettanto poco importanti sono, a nostro parere, la poca chiarezza legislativa circa la figura di “portavoce” ed il fatto che la stessa beneficiaria dell’incarico, ad oggi, non risulterebbe iscritta all’Ordine dei giornalisti di Sicilia, come prevede l’art.111 della l.r. 28/12/2004, n.17 (leggi). Fatti importanti ma non essenziali.
Ho letto il post sopra e tutti gli altri. Quello che preme precisare è che qui non si sta conducendo una “battaglia” volta a denigrare o sminuire alcuno. La dottoressa Francesca Politi è una persona seria e degna di considerazione. Quello che si vuole fare valere è un concetto basilare di uno Stato di diritto, quale ancora vige nel nostro Paese; un principio previsto dalla nostra Costituzione secondo la quale ogni cittadino, a parità di competenze, deve avere le stesse identiche opportunità. Ribadisco: qui è il metodo che si deve contestare, non la persona scelta per ricoprire questo incarico. In una pubblica amministrazione, non dovrebbe nemmeno esistere la denominazione “incarico di fiducia”, perchè quella che si è stati chiamati ad amministrare non è una abitazione privata ma la res publica, la cosa pubblica. Auspico sinceramente che il sindaco Giuseppe Ferrante, che in campagna elettorale si è proposto come alternativo ad un certo modo di fare politica, ritorni sui suoi passi,indica un concorso pubblico ed istituisca una commissione di esperti che possa valutare imparzialmente e con cognizione di causa i candidati. In caso contrario, come ribadito in altra sede, dovrò necessariamente trarre la conclusione che è cambiato solo il volto ma non la sostanza del fare politica in questa nostra città di Adrano.