È stato l’ex ministro Fabrizio Barca, nel ruolo di direttore generale del ministero dell’Economia, a toccare con mano, a Biancavilla, la qualità e il valore del “Patto di fiume”, su cui da tempo lavorano associazioni e gruppi, e che ora spinge la Valle del Simeto a candidarsi come area sperimentale per la «Strategia nazionale aree interne» e accedere ai fondi dei bandi europei 2014-2020. Nonostante si parli di «candidatura», la presenza di Barca è da considerare un «battesimo» ufficiale. A Villa delle Favare ha partecipato, ieri, all’incontro tra associazioni, Comuni del Patto (Paternò, Adrano, Biancavilla, S. M. di Licodia, Belpasso, Centuripe, Motta e Ragalna), Università e una delegazione interministeriale.
Otto Comuni firmatari, ma solo Adrano, Biancavilla e Centuripe scelti come una delle due aree italiane di sperimentazione su sviluppo locale, mobilità, sanità, scuole. Fa parecchio rumore l’esclusione di Paternò, ma Barca invita ad evitare campanilismi: «In questo territorio c’è una cosa speciale, i cittadini, anziché aspettare passivamente, si sono mossi. È un’area non particolarmente disagiata, però la qualità dei servizi scolastici è veramente scadente, la mobilità è problematica, la sanità vede accapigliamenti campanilistici irragionevoli. Ora, però, i cittadini hanno alzato la voce in modo motivato e questo gioca a favore del territorio».
«Per il territorio – sottolinea il sindaco di Biancavilla, Giuseppe Glorioso – è molto importante, certo è che non ci saranno più finanziamenti a pioggia, dipende dalla nostra bravura a progettare per fare arrivare risorse». Mauro Mangano, sindaco di Paternò, puntualizza: «Non siamo stati esclusi, è stata solo individuata un’area più ristretta per misurare l’incidenza degli interventi. Agli otto Comuni è stato chiesto di rimanere uniti, chiederemo che non venga mutata la natura del Patto perché i benefici ricadano sull’intera Valle».
– Vittorio Fiorenza (dal giornale ‘La Sicilia’)