Cari amici, vi proponiamo un’interessante riflessione di Andrea Lodato, tratta dal suo blog Alod.it, sull’attuale “baraonda” politica nel nostro Paese.

Quel che mi fa ritirare fuori il tormentone di Giorgio Gaber non è la confusione che regna sotto questo cielo della politica italiana-siciliana, non il trasversalismo sospetto che unisce chi era diviso sino a ieri da ideologie, principi di etica e di morale, quanto le considerazioni che leggo sul blog. Perchè su un punto c’è un’intesa totale: sarebbe l’ora dell’indignazione, totale, contro tutti e tutto. Kimera rincara la dose e sostiene che se la stampa locale denunciasse un po’ di più, o un po’ chissà, se ricordasse ai cittadini di che pasta sono fatti i nostri partiti, i nostri politici, le strane alleanze che circolano, questi benedetti cittadini, forse, si incazzerebbero un po’. Può essere, ma non è mica detto, perchè al di là delle trasmissioni che hanno fatto vedere quel che accade quando si va a caccia di consensi, e i pacchi di pasta sono il minimo, qui c’è un problema più serio, secondo me: anche sulla questione morale viene da chiedersi che cosa è la destra e che cosa è la sinistra, ovvero che cosa fa una parte e che cosa fa l’altra. La verità su questo dibattito sulla sinistra è che chiunque fa fatica a ipotizzare che possa esserci una sola grande sinistra che batta Berlusconi, perchè ci sono troppi pezzi del centrosinisra che stanno cercando e hanno trovato un punto di riemersione. E sentono un vago ma chiaro odorino di micropotere. Gente che vuol contare, fosse pure per un posticino da affidare ad un capo di gabinetto o

un vice direttore generale. Guardare il caso Sicilia e cercare di capire che cosa accadrà in Italia. Lombardo è pronto a varare il governo Mpa-Udc (pezzi)-Api-Pdlsicilia(pezzi)-Pd(pezzi). Rivoluzione, dunque, e solco sul quale potrebbe muoversi un futuro governo nazionale, dove Bersani pur di abbattere Berlusconi anzichè fare un grande Pd, è disposto a regalare un’altra quota dei suoi voti a Di Pietro leader dell’opposizione, stringendo un patto quale che sia con Fini e Casini, con Rutelli e Confindustria. E poi? Altre macerie. Non c’è spazio per l’indignazione, la gente sembra come incantata da questo spettacolo poco degno per un paese civile e democratico. Forse non c’è più la destra e non c’è più la sinistra e tutti gli accordi vanno bene. Perchè no, magari è pure così. Ma ditemi se, per lo meno, c’è un uomo nuovo a destra, oppure a sinistra… E noi parliamo di scuola, legalità, fisco, pensioni, vivibilità delle nostre città. Tempo perso, i giochi si fanno su altri argomenti.

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