di GIACINTO PIPITONE su gds.it
Cosa dovrebbe fare Lombardo, secondo il Pd?«Siamo pronti a discutere per far nascere una nuova coalizione riformista ed un nuovo governo. Ma le condizioni che poniamo sono l’assoluta trasparenza dell’azione amministrativa e una chiara scelta antiberlusconiana. E ovviamente anche anti Miccichè. Se Lombardo è disponibile, noi siamo pronti. Se invece non avrà il coraggio di fare veramente una scelta di rottura, il Pd all’Ars porterà avanti solo le proprie proposte e credo che sarà molto difficile per il governo andare avanti senza una maggioranza, a partire dalla manovra correttiva».
Lombardo ha detto che sottoporrà un nuovo programma a tutte le forze che vorranno sostenerlo per dar vita a una alleanza che si presenti unita nel 2013. Ma non ha chiuso le porte né a Miccichè né ai finiani.«Deve rendersi conto che non è più tempo di governare “con chi ci sta”. Non serve alla Sicilia un governo per navigare a vista. Serve un governo figlio di una intesa tra partiti che abbiano la maggioranza, e noi con Mpa e Udc all’Ars l’abbiamo. Aggiungo che se i finiani sono disponibili a condividere un programma riformista in Sicilia come a Roma, almeno in questa fase non vedo difficoltà. Comunque ricordo a Lombardo che noi siamo 27 e i finiani 5».
Un’alleanza di questo genere dovrebbe dar vita a un governo composto da politici?
«Se serve a rompere con Berlusconi, può andar bene anche un governo di tecnici».
Ha avuto molti contatti in estate con l’Udc. Ma il Pdl ufficiale è sicuro che i centristi andrebbero alle elezioni con loro. Lei cosa prevede?«Il segretario dell’Udc, Saverio Romano, condivide con me l’idea di creare un’area politica alternativa a Berlusconi. Che è anche quello che Bersani sta proponendo a Roma, una linea che sposo in pieno e che credo condividano gli elettori di Mpa e Udc. La priorità è liberare l’Italia e la Sicilia da Berlusconi. Credo sia una priorità di tutte le forze politiche democratiche e riformiste. Se Lombardo davvero vuole difendere i siciliani deve mollare Berlusconi. Tutti i provvedimenti del governo nazionale finora hanno penalizzato la Sicilia».
Ma se Lombardo accettasse la sua proposta, nel 2013 quale partito dovrebbe indicare il candidato a Palazzo d’Orleans?
«Questo mi sembra un problema da affrontare solo in seguito».