fonte: gds.it

Pur supportata da una sfilza di norme, la mossa di Lombardo circoscrive e limita di fatto l’autonomia dei membri della giunta. Il governatore vuole preventivamente essere informato di decreti che prevedano infrastrutture per acqua o rifiuti e per la mobilità. E specificamente elenca «autostrade, superstrade, aeroporti e porti anche turistici». Stesso obbligo per «iniziative di grande impatto sui livelli occupazionali, industriali, agricoli, del terziario e in particolare turistici». Il governatore dovrà essere informato in anticipo di «iniziative per la realizzazione ed esercizio di grandi impianti di produzione e trasformazione di energia, anche da fonti rinnovabili».
Ma soprattutto, la delibera inviata ai dodici assessori, si sofferma su «gestioni commissariali», «nomine in enti pubblici e/o privati e società partecipate», «fondi strutturali e comunitari e in generale tutte le risorse sia statali che europee per una razionalizzazione sotto il profilo della coerenza degli interventi». Tutto deve passare da Lombardo e dalla giunta, anche genericamente gli «atti a contenuto normativo, circolari e direttive». E ancora «la comunicazione è dovuta anche per espressione di pareri e atti abilitativi o di assenso ad enti, amministrazioni e privati».
L’obbligo è rigoroso. Nella delibera partita da Palazzo d’Orleans è scritto che «la violazione impegna la responsabilità personale, politica e giuridica degli assessori e può riverberare un vizio dell’atto adottato, con tutte le conseguenze previste dalle leggi vigenti».
Un capitolo a parte il governatore ha riservato nella delibera a «comunicazione, promozione e pubblicità istituzionale»: indipendentemente dalle fonti di finanziamento, scrive il governatore, e per verificare preventivamente coerenza ed economicità «i vari rami dell’amministrazione sono tenuti a inviare alla segreteria generale proposte di progetti di comunicazione che prevedono la diffusione di messaggi su quotidiani, periodici, tv, manifesti e quant’altro. Il tutto unitamente a una informativa che dovrà specificare obiettivi, strategia e risorse». Sarà poi Palazzo d’Orleans a prendere in mano la situazione: «L’apposito ufficio – è l’ultimo passo della delibera -, che assolverà le funzioni di Agenzia per la comunicazione istituzionale, si farà carico delle fasi successive al progetto».
