Primogenito di due figli (la sorella è ancora in vita), il Maresciallo pilota Nino Valenti nasce ad Adrano l’8 maggio 1912 da una modesta famiglia di contadini. Il padre decide, al prezzo di enormi sacrifici economici, di farlo studiare e, una volta conseguita la licenza liceale, il giovane decide di arruolarsi in Aviazione dove, a soli 19 anni, consegue il brevetto di pilota militare con il massimo dei voti. E’ il 1931.
Dopo alcuni anni di congedo viene richiamato alle armi e inviato presso la colonia italiana di Tripoli. Qui conosce la compagna della sua vita, una giovane italiana di Pantelleria, che sposa nel 1939 e da cui avrà due figli: Giovanni e Rosa, che oggi risiedono, per motivi di lavoro, nel nord Italia.
Componente della 175^ squadriglia aerosiluranti, il giovane Nino amava sorvolare la Sicilia e la sua Adrano, osservandola da una prospettiva privilegiata. Volando a bassa quota, lasciava inoltre cadere dei pacchettini con dediche alla mamma e a tutti i suoi amici più cari.
La sua missione era di supporto alla flotta Italiana che solcava il Canale di Sicilia e fu in un volo di questi che, nell’estate del 1942, venne abbattuto dalla contraerea nemica nei cieli di Malta.
Venne pertanto dichiarato disperso nelle acque del Mediterraneo. La famiglia, dopo mesi e mesi di attesa, non avendo ricevuto nessuna notizia del congiunto, decise di scrivere allo Stato Maggiore della Regia Aeronautica che, in un laconico comunicato, dichiarava che “…essendo risultate infruttuose tutte le ricerche espletate, il sottufficiale in oggetto è stato dichiarato irreperibile“…
Nino Valenti fu anche un bravissimo calciatore. Negli anni ’30 indossò la gloriosa casacca dell’Adrano (foto a lato), ricoprendo il ruolo di mediano di spinta, molto veloce e dotato di un tiro potente. I tifosi dell’epoca (ormai ultraottantenni) ne ricordano ancora oggi le doti di lealtà e spirito di sacrificio, accanto alle indubbie qualità tecniche.
Il Comitato non ha smesso, negli anni, di impegnarsi nel minuzioso lavoro di ricerca e approfondimento sulla vita e la storia del nostro Nino Valenti. Sono pervenute alcune notizie di grande interesse, riguardanti il valore umano, il grande coraggio e l’eroismo di questo personaggio, che vogliamo portare a conoscenza della cittadinanza tutta.
– Valenti Antonino viene decorato alla “Medaglia Commemorativa” per meriti di battaglia il 21/11/23
– Encomio… “Secondo pilota a bordo di un plurimotore terrestre in missione di ricognizione marittima nel Mediterraneo centrale, che subiva in mare aperto ed a bassissima quota una grave avaria ad un motore, con sangue freddo, ammirevole calma e perizia, coadiuvava validamente il capo equipaggio nella condotta dell’aereo che carico per la massima autonomia, tendeva a sprofondare, sfruttandone le scarse possibilità di volo all’aeroporto di partenza. Dava, così, prova di grande capacità professionali e serena calma di fronte agli eventi“.
Roma, 01/02/1942 settore aeronautico Ovest, f.to Generale R.A. R. Bonomi.
Questo quanto recita ufficialmente la memoria. Si sa, invece, che il giovane pilota ufficiale, colto dal panico, reagì in modo inconsulto ed il nostro Nino si mise prontamente al comando, salvando tutto l’equipaggio.
– Decorato alla Medaglia Militare Aeronautica di lunga navigazione aerea (III Grado) per aver partecipato ad pericolose operazioni di guerra.
– Decorato alla Medaglia d’argento al valore militare con la seguente motivazione: “Pilota di velivolo plurimotore terrestre, si distingueva per perizia e valore in numerose azioni belliche, portate sempre brillantemente a termine nonostante la violenta reazione avversaria nel cielo italiano del Mediterraneo“.
Si potrebbe ancora continuare. L’elenco è lungo ma ci fermiamo qui.
Nino Valenti viene tuttora ricordato in un monumento di una piazza di Bordighera (IM) (foto a lato), mentre la sua città sembra essersi completamente dimenticata di lui.
Nel 2007 il Comitato aveva proposto l’intitolazione dell’impianto sportivo di Contrada Difesa Luna. La Giunta comunale aveva però stabilito la denominazione “Stadio dell’Etna”, chiudendo così una questione che aveva alimentato un acceso dibattito. Tra le proposte avanzate, infatti, oltre a quella pro-Valenti (con tanto di raccolta di firme), c’era anche quella a favore di un altro calciatore, Pasquale Santangelo. Le dispute avevano quindi fatto propendere l’amministrazione per una soluzione neutrale.
Il Comitato, nato per promuovere la figura di questo grande concittadino, auspica che questa sia l’occasione propizia per riconoscere il giusto merito a questo figlio di Adrano, protagonista nella sua breve vita sia come militare che come calciatore, forte e leale.
Abbiamo l’obbligo morale di fare conoscere questo grande personaggio alle generazioni future. Il nostro desiderio, condiviso da molti concittadini, è quello di vedere, finalmente, intitolata una via o piazza a questo grande personaggio che ha saputo incarnare al meglio l’ “Orgoglio adranita“.
Comitato Promotore: Salvatore Santangelo, Salvatore Valastro, Mimmo Piana, Alessandro Castana, Luigi Nicolosi, Ass. ObBiettivo Adrano
Iniziative come questa vanno sostenute ed incoraggiate perché contribuiscono a creare quello che più volte abbiamo definito come ‘spirito di appartenenza’ ad una comunità, concetto che sembra latitare nella forma mentis di molti concittadini. Trasmettendo queste informazioni su Valenti e su altri gloriosi adraniti del passato magari riusciremo (almeno in parte) a combattere la grande inciviltà che molto spesso caratterizza la nostra città. La coscienza del passato, la conoscenza delle proprie radici, l’amore per la propria cultura: sono questi gli elementi costitutivi di un popolo, ciò che lo differenzia da una folla anonima e amorfa, senza forma, e che gli dà la possibilità di una espressività e di una fecondità politica che le masse non possiedono. Il popolo è infatti cosa diversa dalla massa. Popolo significa identità, tradizione, comune sentire. Solo gettando queste basi si potrà sperare in un domani migliore per la nostra città.