questa nostra lettera è un semplice sfogo, una riflessione su tutto ciò che viviamo e osserviamo intorno a noi.
Adrano era una bellissima città negli anni ’70 e, soprattutto, era una città ”viva”.
Parlando con artigiani, imprenditori, professionisti, tutti raccontano di un’Adrano meravigliosa e florida.
Trovandoci a parlare con un artigiano di Maletto, siamo venuti a conoscenza che Adrano, in un passato non troppo lontano, rappresentava il punto nevralgico delle maestranze, il luogo in cui il giovane della città limitrofa si trasferiva per trovare fortuna o, più semplicemente, per imparare un lavoro. Dal bracciante agricolo al muratore, al professionista, qui nella nostra città si trovava un pò di tutto.
La gente, i giovani, si riunivano nelle dispense, mangiavano, si divertivano e soprattutto pagavano.
Un imprenditore di autotrasporti ha invece puntato l’attenzione sul fatto che, da giovane, gli sembrava di vivere in una città senza dubbio più rispettosa: si dava del lei alla gente più grande, c’era maggiore educazione.
Parlando con i genitori o con i nonni, anche loro hanno mostrato nostalgia per quegli anni e per quella città.
Qual’è stato il punto di svolta (in peggio)? Subito pensiamo a quei maledetti anni ’80: omicidi a non finire, paura dilagante. L’economia si ferma.
Gli anni 2000 sanciscono il crollo definitivo della nostra comunità: l’adranita ”tipico” oggi non si distingue più per l’ottima manovalanza ma per le truffe allo Stato, per la maleducazione e la mancanza di rispetto verso tutto e tutti, per la frequenza con cui delinque.
Ecco, quindi, due Adrano totalmente diverse. Noi chiediamo a voi, parte sana di questa città, di aiutarci a capire come tutto questo sia potuto accadere.
Ad Adrano, non nascondiamolo, la cultura mafiosa è dilagante. Dal teppistello di 10 anni che ti minaccia (mentre fuma la sigaretta come un 50enne) fino agli episodi di violenza degli ultimi tempi.
Per questi motivi noi giovani trascorriamo i sabati sera lontano da questa città. Molti vanno nelle città limitrofe e così ad Adrano non c’è un locale decente in cui trascorrere le serate con gli amici o, peggio, con la ragazza.
I pochi locali che ci sono falliscono e cambiano gestione ripetutamente, quelli che non lo fanno (ma sono comunque sempre vuoti) evidentemente servono a coprire altri traffici.
Fino a quando non sarà tangibile una cultura del rispetto e della legalità, questa città continuerà a dormire.