Duro colpo, quindi, ai garantisti convinti. La commissione speciale antimafia dell’Assemblea regionale siciliana aveva varato, con il consenso unanime dei suoi membri, il disegno di legge sull’incompatibilità con gli incarichi pubblici delle persone rinviate a giudizio per vari reati tra cui quelli di mafia, estorsione, stupro, spaccio.
Il ddl, che porta la prima firma del deputato Pd Lillo Speziale ed è denominato “Norme in materia di nomina di assessori e decadenza”, indica uno per uno i reati che rappresentano “causa ostativa” alla nomina di assessore regionale, provinciale e comunale, oltre che al conferimento degli incarichi di consulenza presso le pubbliche amministrazioni.
In cima alla lista dei reati ci sono il 416 e il 416 bis (associazione mafiosa), seguiti dal sequestro di persona, traffico di stupefacenti, estorsione, riciclaggio, prostituzione minorile e violenza sessuale. Stesso elenco per le motivazioni che porterebbero alla decadenza delle cariche di assessore.
Prevista anche la stipula di un protocollo d’intesa tra Regione Siciliana, ministero della Giustizia e ministero dell’Interno affinchè ogni eventuale rinvio a giudizio venga comunicato dalle cancellerie dei tribunali ai prefetti competenti, che trasmetteranno il tutto al presidente della Regione. L’iter legislativo prevede che il testo passi al vaglio della commissione sulla qualità delle leggi, per poi ritornare in Affari costituzionali.