Si ipotizza che oltre a spacciare cocaina e hashish, il ragazzo faccia prate di una banda di rapinatori, trovati anche guanti e passamontagna
Cocaina, hashish e marijuana dentro un garage ad Adrano, nel catanese. Una scorta seria per un ragazzo di appena 21 anni. Rosario Galati Massaro, originario di Biancavilla, arrestato ieri dai poliziotti del commissariato e dagli agenti della Mobile nonostante la giovane età, sarebbe uno che ha già maturato una certa esperienza in fatto di attività criminali.
Nel suo deposito, come si fosse trattato di un supermarket dello stupefacente, il giovane teneva una gran quantità di droga, già pronta per la vendita al dettaglio: 750 grammi di polvere bianca, 200 grammi di hashish e 20 grammi di marijuana. Un gran ventaglio di offerte. Accatastate e nascoste tra gli scatoloni, sono stati recuperati: 56 bustine di cocaina, piccole confezioni di fumo e l’erba avvolta nella carta stagnola. A confermare l’ipotesi che lui si occusappe anche del confezinamento gli investigatori hanno trovato e sequestrato anche i bilancini di precisione, la sostanza da taglio per la cocaina e quant’altro necessario.
L’irruzione dei poliziotti è avvenuta ieri pomeriggio intorno alle 18.30.
Quanto al valore dello stupefacente, i numeri si fanno ancora piu seri. Si calcola di almeno 75 mila euro per il ricavato dalla vendita della cocaina, di 4 mila euro per l’hashish e qualche centinaio di euro per l’erba.
E non sarebbe stato solo lo spaccio di droga, l’attività preferita del giovane, ma anche i furti e rapine. Anzi, proprio queste ultime avrebbero garantito di racimilare il contante necessario per l’acquisto della droga. La perquisizione ha permesso di recuperare, infatti, anche alcuni attrezzi tipici del kit da rapinatore. In particolare, 5 paia di guanti e 9 passamontagna.
Rinvenimento che fa ipotizzare come Rosario Galati abbia dei soci con i quali spartire il business dello spaccio nella piazza adranita.
Guanti e passamontagna sono stati già spediti ai laboratori della Scientifica, dove verranno analizzati al fine di individuare elementi che possano far risalire alle altre persone complici del giovane.
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