Chi fa da sé fa per tre, mai proverbio fu più adatto nel riassumere la vita di un uomo che sembra essere uscito direttamente da un racconto verghiano ma con la differenza che qui, stavolta, c’è un bellissimo lieto fine.
Abbiamo scoperto e conosciuto una fiorente attività agricola-imprenditoriale in Adrano (CT), il Vivaio Madonna degli Ortolani (sito in Contrada Zorio). La gestisce Nunzio Indorato, una persona singolare, fuori dal comune. Ecco, in sintesi, la sua storia.
Nato in una famiglia molto povera, ma di instancabili lavoratori, doveva dividere tutto con ben 14 fratelli che, dal canto loro, cercavano ogni giorno di sbarcare il lunario e assicurarsi il pane della giornata. Nunzio, seppur abbia abbandonato le scuole dopo la prima elementare, dotato di un’ottima memoria e portato per i numeri, trovò un posto fisso a 16 anni come raccoglitore di cipolle, distinguendosi per la velocità con cui eseguiva le proprie mansioni: arrivava a preparare 5.000 mazzi al giorno in confronto ai circa 1.200 dei suoi compagni. All’età di 20 anni decise che era arrivato il momento di svestire i panni di dipendente agricolo e crearsi una realtà tutta sua, stavolta al posto di comando come imprenditore di una propria attività agricolo-commerciale.
Ascoltandolo, l’affabilità delle sue parole dà la sensazione che l’impresa a cui è a capo sia venuta su agevolmente. Precisa, infatti, di non aver attraversato veri e propri momenti di grosse difficoltà e, là dove si fossero presentati, è sempre riuscito a superarli con caparbietà e spirito di sacrificio. È il caso, ad esempio, di una violenta grandinata che negli anni ’80 distrusse raccolti e campi suoi e dei raccoglitori con cui aveva rapporti, ma, senza abbattersi, decise di lasciare momentaneamente la sua Adrano e trasferirsi a Siracusa, dove decise di comprare un campo di coltivazione di lattughe, nonostante l’incombente pericolo di una mancata o insufficiente produzione che sarebbe stata la fine; e invece, con perseveranza e duro lavoro, riuscì perfino a divenire in poco tempo uno dei più importanti commercianti di ortaggi di Siracusa e provincia, ricreandosi quella sicurezza economica che gli permise di ritornare ad Adrano, saldare i conti con i creditori e riprendere da dove aveva lasciato.
A metà anni ’90, resosi conto che i continui sbalzi dei prezzi dei mercati avrebbero potuto compromettere la propria situazione finanziaria, pervenne alla radicale decisione di non comprare più i prodotti da terzi ma coltivarli e smerciarli lui stesso. Fu la svolta decisiva, l’intuizione illuminante! Da allora, il Vivaio Madonna degli Ortolani è andato via via crescendo: ad oggi, ha sviluppato rapporti commerciali con quasi tutta la Sicilia Orientale; ha acquistato ulteriori terreni da adibire a coltivazioni e impianto di serre; ha sempre più modernizzato le linee di produzione con l’acquisto di macchinari all’avanguardia nel settore, dotando la propria azienda di mezzi capaci di seminare automaticamente circa 16.000 piantine al giorno (foto in basso); si è adeguato alle avanzate tecnologie anche per ciò che riguarda l’autonomia energetica, con l’utilizzo di pannelli solari. E, a quanto sembra, pare che non voglia fermarsi qui, avendo nel contempo acquistato nuovi terreni da adibire a produzioni varie, in ciò affiancato dalla figlia Laura (è padre di altri due figli, Alessandro, vivaista a Siracusa, e Giuseppe, stabilitosi in Belgio da anni), dal fratello Nino e da altri 4 operai.
Cosa dire? Questo imprenditore rappresenta l’emblema della persona che si è fatta da sola, che crea e dà lavoro, con intelligenza e quel pizzico di spregiudicatezza che negli affari non guasta mai; dando vita ad un’azienda che, si può ben dire, rappresenta un fiore all’occhiello dell’economia adranita e siciliana.
“Mi ha aiutato la Madonna”, sostiene. Dunque le ha dedicato una piccola cappella dentro casa, proprio là, in mezzo alle serre del vivaio. E la Madonna lo aiuta ancora…
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– Valeria Caldarella e Ignazio Maiorana dal Quindicinale ‘l’Obiettivo’