La fase storica che sta attraversando la nostra comunità è sicuramente scoraggiante ed evoca un periodo in cui fare politica era un onore concesso a pochi “eletti”, o meglio, predestinati, trattandosi di
nomine piuttosto che di elezioni (nell’accezione più nobile del termine).
Legarsi ai “poteri forti” sembra sia ritornato di moda, non è più necessario ricercare il consenso popolare per ricoprire una carica. Adesso, come nel Medioevo è sufficiente, appunto, legarsi ai poteri forti aggirando così la noia di cercare consensi concreti e mettere alla prova, sul campo, le proprie idee e capacità.
Oggi, come nel Medioevo, una selva di vassalli, valvassori e valvassini (ma ancora più spesso si tratta di giullari) fa a gara a recarsi presso il castello del Signore del regno (oggi spesso si tratta del palazzo comunale) per elemosinare un posto, più o meno rilevante, nella gestione della “cosa pubblica”, che di pubblico ha ormai ben poco, in cambio di cieca fedeltà.
Ma veniamo al lato letterario del periodo, il Medioevo ha regalato all’uomo il più grande capolavoro della letteratura mondiale: la Divina Commedia. Come tutti voi sapete, è un poema che narra del viaggio di Dante attraverso i tre Regni ultraterreni (Inferno, Purgatorio e Paradiso), che porta il Poeta alla visione della Trinità Divina.
Ai giorni nostri, uno de vassalli sopracitati ha pensato bene di ripercorrere il viaggio attraverso i tre regni, stavolta però estremamente terreni e scarsamente poetici: attraversando “l’Inferno”, appoggiando il signorotto Mancuso nel 2000, uscendo fuori “a riveder le stelle”. Passando poi per il “Purgatorio ferrantiano”, sostenendolo alle elezioni del 2008 con l’animo “Puro e disposto a salir le stelle”. Per poi approdare ai giorni nostri in cui la visione Divina placa il suo animo tormentato portandolo finalmente in Paradiso a veder “L’Amore che move il sole e le altre (cinque) stelle”.
Qualcuno si augura che, avvicinandosi la tornata elettorale, la nostra associazione si sia ormai dimenticata delle vicende legate alla nomina di un suo valvassino ad addetto stampa del Comune di Biancavilla.
Purtroppo (per fortuna) però non è così.
Sin dall’inizio abbiamo denunciato l’accaduto, con la solita determinazione e ironia, ricevendo in cambio insulti.
Lasciando da parte le sterili polemiche (come al solito), non possiamo non parlare di chi continua ad ergersi a censore ed unico depositario della verità, magari travestito da Grillo parlante.
Per concludere, prenderemo in prestito la celebre massima del suddetto valvassino di “UrbsCandida”, vissuto negli anni 2000 dell’era volgare, per dare un consiglio ai giovani che vorrebbero spendersi sinceramente per migliorare la comunità:
“In fine un consiglio (…): cercatevi qualche Santo in paradiso, altrimenti siete fregati!”
Vi regaliamo questo gioco (vedi sotto) dunque come promemoria o, se preferite, come manifesto dell’incoerenza.
Cliccate sul link per iniziare a giocare (e perdonate l’excursus calcistico, è pur sempre una polemica attuale).
Buon divertimento e buona riflessione.
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