Le firme sono state protocollate ieri mattina dopo che nella serata di martedì era stato approvato il Bilancio di previsione

Nel giorno dell’approvazione del Bilancio di previsione 2012, traballa la poltrona del sindaco di Adrano, Pippo Ferrante. Venti consiglieri comunali su trenta hanno protocollato la mozione di sfiducia al Sindaco. Una decisione giunta all’indomani dell’interminabile riunione di assise che ha portato in extremis all’approvazione del Bilancio di previsione.
A fare il paio con la mozione presentata per destituire il primo cittadino è giunta, contemporaneamente, anche quella per sfiduciare il presidente del consiglio, Giuseppe Brio. 
Dal Pd, che qualche mese fa è uscito dalla giunta, al Pdl, passando per i piccoli gruppi consiliari presenti in aula: la doppia mozione pare avere messo tutti d’accordo. Tutti tranne Mpa (oggi Pds) e Udc che, invece, non hanno ritirato il loro appoggio al sindaco.

Questi i 20 consiglieri firmatari: Pietro Mavica, Luca Petralia, Adele Trovato, Giuseppe D’Agate (Pd); Giosuè Gullotta (Pdl), Salvatore Coco e Paolo Politi (Gruppo misto); Federico Floresta, Carmelo Monteleone, Maria Stella Corsaro, Gaetano La Mela, Giuseppe Alongi, Giovanni Stimoli, Roberto La Spina, Antonio Barone e Orazio Toscano (Impegno e Territorio); Nicola Cusimano (Mpa); Alessandro Zignale, Pietro Russano e Agatino Ciadamidaro (Adrano 2010).
Rimangono a sostegno di Ferrante: l’Udc con Nicola Pulvirenti e Pippo Palazzotto, Enzo Maccarrone, parte dell’Mpa con Luca Arrigo e altri consiglieri sei consiglieri, se si esclude il presidente del Consiglio Brio.
Da chiarire la posizione di Salvatore Bruno, che ha firmato la mozione di sfiducia a Brio ma non risulta tra i firmatari della sfiducia a Ferrante.
La seduta di Consiglio per dibattere delle due questioni dovrà essere convocata entro trenta giorni, ma da qui al dire che andranno a buon fine, ne passa: affinché la sfiducia vada in porto occorre confermare almeno i venti consiglieri firmatari. E non è detto che da qui a qualche giorno qualcuno, alla fine, non possa decidere di tirarsi indietro. Magari dopo la promessa di qualche poltrona..

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