Quanto sono importanti le infrastrutture per la valorizzazione dei beni culturali e ambientali della nostra isola? A questa domanda hanno cercato di dare risposta gli organizzatori del convegno “Valorizzare il patrimonio archeologico monumentale. Investire su infrastrutture e cultura”, tenutosi il 7 ottobre, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università Kore di Enna. L’interesse dell’argomento ha spinto la prof.ssa Giuseppina Furnari, dirigente scolastico dell’Istituto Tecnico Statale “P. Branchina” di Adrano, ad inviare in qualità di uditori speciali gli studenti delle quinte classi degli indirizzi Turismo e CAT (Costruzione, Ambiente e Territorio), accompagnati dai professori Lemarchand, Pastorelli, Randazzo e Vasta.
I relatori del convegno, promosso dalla CGIL-FILLEA di Enna, hanno presentato degli interventi che hanno messo in evidenza lo stato di degrado e di arretratezza in cui versa l’assetto infrastrutturale del territorio ennese, custode di uno straordinario patrimonio artistico che attende solo di essere conosciuto e valorizzato. Un distretto culturale che comprende ben 586 monumenti distribuiti in 20 città e circa 400 siti archeologici tra cui la celeberrima Villa Romana di Piazza Armerina, peraltro inserita dal 1997 nella lista del Patrimonio Mondiale, tutelato dall’ UNESCO. A fronte dei suddetti tesori culturali, la cui fruizione permetterebbe una non indifferente ricaduta in termini occupazionali e sociali, si registra una rete viaria disastrosa con ben 60 strade chiuse su 120. Occorrerebbe una cabina di regia in grado di coordinare in tempi brevi tutti gli attori possibili per progettare un proficuo e tempestivo piano di infrastrutture e di servizi che permetta di generare un circolo virtuoso che darebbe speranza e prospettive ai giovani che a frotte si spostano dall’isola per cercare un futuro migliore.
Nel pomeriggio, dopo la pausa pranzo, gli studenti hanno visitato gli splendidi mosaici della Villa del Casale.
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– Fonte: Maria Randazzo via aetnanet.org