Clima di grande attesa a Nicolosi per l’ormai prossimo arrivo della nona tappa del Giro d’Italia, in programma domenica. Le bizze del vulcano, che nei giorni scorsi ha cosparso di cenere l’abitato creando qualche difficoltà in più alla macchina organizzativa, non sono riuscite ad offuscare l’interesse che circonda l’evento sportivo che certamente costituisce anche una grande vetrina promozionale per Nicolosi e per l’Etna.

La tappa numero 9 del Giro d’Italia 2011, da Messina a Etna/Rifugio Sapienza che si corre domenica 15 maggio, sarà una festa del ciclismo ma sarebbe una gioia degli occhi –e delle ruote– per qualunque cicloamatore, a patto che sia almeno un po’ allenato. Parola di uno che queste strade le conosce bene, come il (messinese) leader del team Liquigas-Cannondale, Vincenzo Nibali (foto a lato, gazzetta.it).
«Il pubblico quel giorno si divertirà, ma anche per noi corridori non si tratterà di un giorno qualunque: si correrà su strade impegnative, ma caratterizzate da pendenze regolari, mai esagerate. Ci studieremo, penso che arriverà un gruppetto abbastanza numeroso ed eterogeneo. Però consiglio a tutti i tifosi di scegliere questa tappa per venire a sostenerci; magari in bici: non se ne pentiranno!».

In effetti le strade dell’Etna sono poco note al grande pubblico dei cicloturisti, che però potrebbero approfittare del magico clima del Giro d’Italia 2011 -oltreché delle chiusure al traffico che solo la Corsa Rosa sa offrire- per entrare in contatto con le strade che conducono fino alle pendici di questo “Gigante Buono” che ogni tanto, come negli ultimi giorni, fa qualche dispetto.
Nibali analizza il disegno del percorso, che ha provato più volte in sede di ricognizione, e cerca di “aprire” anche ai semplici appassionati.
«La salita che da Linguaglossa porta al Rifugio Citelli misura 20km con una pendenza di poco superiore al 5%. L’asfalto è in buone condizioni, il tracciato si sviluppa senza strappi ed è in gran parte nel bosco: chiunque è appena allenato può affrontarla senza problemi».
Più problematico è azzannare l’Etna dal versante che porta al Rifugio Sapienza, che sarà sede dell’arrivo della 9na tappa. «La strada –spiega Nibali– comincia a salire davanti al palazzo del ghiaccio di Nicolosi, per raggiungere la vetta ci aspetta un dislivello di 1.300 metri. Qui le pendenze sono un po’ più severe, anche se tutto sommato sono regolari e non ci sono strappi che tagliano le gambe. La strada è molto ampia: t’inganna, perché invoglia a tenere il ritmo alto anche se aumentare la frequenza è un errore che si paga nella seconda parte della salita. Inoltre il terreno è brullo, l’asfalto si fa strada tra i resti delle colate laviche e si arriva a 2.000 metri, un problema anche dal punto di vista respiratorio».

fonti: La Sicilia / gazzetta.it / ciclo-news.com

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