Lo avrebbero costretto a consegnare un camion con carrellone e un escavatore, da usare per commettere un furto con spaccata in una banca della provincia di Catania. Se poi tutto fosse andato liscio, magari, la vittima era “autorizzata” a presentare denuncia, a carico di ignoti.
Ma tre catanesi di Adrano, Antonino D’Agate, Giuseppe Verzì e Salvatore Crimi, avevano fatto i conti senza l’oste, perché la vittima ha deciso di non cedere al ricatto del racket e li ha denunciati. Così adesso i tre, già individuati cinque mesi fa dai carabinieri, sono stati rinviati a giudizio.
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