Sabato è toccato a Luca Bellotti, oggi è la volta di Luca Barbareschi. I finiani fanno i conti con questi addii e serrano le fila. «Le scelte dei singoli – spiega il vicepresidente di Fli Italo Bocchino – non scalfiscono il progetto di Futuro e libertà, che prosegue con compattezza e dinamismo della classe dirigente e della base. Tutti coloro che avevano deciso di lasciare – ci tiene a precisare il numero due di Futuro e libertà – avevano posto questioni personali incompatibili per un movimento nato per rivolgersi ai cittadini e non al Palazzo, agli elettori e non agli eletti».
LA VICENDA – Barbareschi difficilmente però potrà rientrare nel Pdl. «Barbareschi non entra, se lo fa usciamo in 50». Il coordinatore del Pdl, Ignazio La Russa, non aveva usato mezzi termini per chiarire la posizione degli ex An nel Pdl all’ipotesi che il finiano Luca Barbareschi rientri nelle fila del Pdl. «Spiace vedere tanta acredine nei miei confronti da parte del ministro La Russa che invece di pensare al suo lavoro e al bene dell’Italia, spreca il tempo per attaccarmi in modo strumentale» aveva replicato Barbareschi. «Come sa bene chi mi conosce – aggiunge Barbareschi – il mio lavoro e il mio pensiero non sono stati e non saranno mai in vendita. Le mie scelte dipendono esclusivamente dalle mie idee. Le parole che ho detto a Mirabello sono ancora attuali e credo che il disagio di molti di Futuro e Libertà non dipende dal mercato ma dalle proprie coscienze. So che l’onorevole Granata mi ha messo in lista di proscrizione, a proposito di democrazia interna. È inutile ogni ulteriore commento».
fonte: corriere.it