Gaetano Guidotto sul quotidiano La Sicilia
Il versante nord dell’Etna torna a sperare in una mobilità ferroviaria al passo con i tempi. La Ferrovia Circumetnea ha rispolverato il progetto di ammodernamento della tratta Adrano-Riposto, che attraversa Comuni come Bronte, Randazzo, Lingualgossa e Piedimonte Etneo, fino ad arrivare Giarre. L’intento è di completare la progettazione utile a poter chiedere gli opportuni finanziamenti e realizzare le infrastrutture. Lo fa sapere il commissario governativo della Fce, Gaetano Tafuri: «Purtroppo in origine, le tratte Misterbianco-Paternò e Adrano-Riposto furono escluse dai finanziamenti e quindi dal progetto di ammodernamento della Ferrovia. Un errore strategico che abbiamo ereditato e che oggi paghiamo. Credendo però nell’importanza della mobilità ferroviaria attorno al Vulcano – continua il commissario – abbiamo rispolverato un vecchio progetto di ammodernamento dell’intera Ferrovia in buona parte completato, abbiamo chiesto al Cipe se l’intervento rientrava ancora nei programmi del “Comitato interministeriale per la programmazione economica” e, dopo avere ottenuto il loro sì giustificato dal fatto che il progetto rientra nella legge obiettivo e nei programmi di sviluppo legati al “nodo Catania”, abbiamo ripreso la progettazione».
Per Tafuri è fondamentale collegare direttamente tutti i Comuni dell’Etna raggiunti dalla Ferrovia con la Metropolitana di Catania, destinata ad arrivare fino all’aeroporto. Per questo immagina una ferrovia veloce che, in sede protetta, in ogni paese si trasformi in una sorta di metrò, con le stazioni sotterranee. «Abbiamo un anno di tempo per completare la progettazione e renderla definitiva, poi ci troveremo in mano uno strumento in grado di farci concorrere con i necessari requisiti ai finanziamenti che, ai vari livelli, dovessero essere messi a disposizione».
E nel progetto che Tafuri ha rispolverato, la tratta Adrano-Riposto è divisa in due pezzi: il primo fino a Randazzo e l’altro fino a Riposto. Per la prima tratta (Adrano-Randazzo), lunga circa 30 km, è prevista la trasformazione in linea ferroviaria elettrificata, a un solo binario con scartamento ordinario. Sono previste stazioni di incrocio poste mediamente a una distanza di percorrenza pari a 5 minuti. Ciò consentirà di assicurare, nei periodi di punta, distanziamenti massimi tra i convogli non superiori ai dieci minuti. La seconda tratta (Randazzo-Riposto) invece è più lunga di 10 chilometri rispetto alla prima ed attraversa territori di pregio dal punto di vista turistico.
Nel progetto anch’essa dovrebbe essere elettrificata e trasformata da scartamento ridotto ad ordinario. In passato, per entrambi i progetti era stato predisposto soltanto uno studio preliminare. Oggi, invece, si guarda alla progettazione definitiva che permetta alla Fce di realizzare una infrastruttura ormai indispensabile per favorire processi di sviluppo economico in un territorio oggi mal collegato non solo dalla ferrovia, ma dalla viabilità in generale, con le strade che, non solo attraversano i centri abitati, ma fanno affrontare agli automobilisti le stesse curve degli originari tracciati borbonici.