DA 30 A 50 MINORI FINO AD UN’ETA’ MASSIMA DI 18 ANNI.
“CON UNA DEROGA POSSIAMO CAMBIARE IDEA E SUPERARE IL VINCOLO DEI MINORI”

La “Casa dei Bambini Sangiorgio Gualtieri“ ospiterà giovani extracomunitari, diventando – come temono in tanti – una sorta di CARA di Mineo su scala ridotta?
L’ho chiesto, nel corso di una telefonata, a Pietro Biondi, rappresentante legale della cooperativa ‘Progetto Vita’ che ha avuto l’affidamento in concessione della struttura per 15 anni a fronte di un canone annuo di 40 mila e 100 euro. A carico della cooperativa anche i costi di ristrutturazione, quantificabili in 200 mila euro.
“Ospitare extracomunitari nella Casa dei Bambini – è la sua risposta – è una delle opportunità che stiamo valutando. Al momento non abbiamo avviato alcuna trattativa con la Prefettura
di Catania, né mai abbiamo scritto loro o ci siamo presentati”.
Con estrema chiarezza aggiunge: “Se lei mi dice: Porterà al 100% gli extracomunitari nella struttura? io le dico NO. Se lei mi chiede: Può escludere che porterà gli extracomunitari? le rispondo che non lo escludo”.
Se questa opzione dovesse prevalere, la Casa dei Bambini accoglierebbe da non meno di 30 a 50 minori extracomunitari con un’età massima di 18 anni.
A Pietro Biondi chiedo cosa risponde a chi dice che la Casa dei Bambini corre il rischio di diventare un CARA 2, dopo quello di Mineo?
“Sono a disagio, perché mi trovo di fronte ad una serie di ipotesi, senza che al momento ce ne sia una reale”.
Con grande schiettezza, il rappresentante di Progetto Vita spiega: “Se ci venisse concessa una deroga per ospitare anche inabili adulti o anziani, noi potremmo cambiare opinione. Per ora, il vincolo imposto a noi dallo statuto della Fondazione è scegliere tra minori comunitari o extracomunitari. Tra un paio di settimane avremo le idee chiare sulla decisione finale”.

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– Nicola Savoca